Cosenza
Cosenza: 250 tamponi per il caso Coopservice. Su Rende test sui contatti di un avvocato
Le squadre Usca al lavoro su tre importanti focolai da circoscrivere tra Cosenza, Rende e Scalea. Dopo il caso del dirigente della Coopservice positivo, disposti 250 tamponi su colleghi e personale
COSENZA – Giornate particolarmente impegnative per i sanitari della task force dell’Azienda sanitaria di Cosenza, che in queste ore sono impiegati per far fronte all’aumento esponenziale dei contagi in città e provincia. Le squadre di Unità speciale di continuità assistenziale (Usca), coordinate dal dottor. Sisto Milito, oggi si stanno occupando di tre diversi focolai da circoscrivere. Il primo, certamente quello che desta maggiore preoccupazione, è riferito al dirigente della Coopservice risultato positivo al Covid 19 e ricoverato in ospedale all’Annunziata, nel reparto di Malattie infettive. I tamponi già effettuati sono 50 e nella giornata di oggi ne saranno praticati altri 200. Un numero notevole di persone, secondo la ricostruzione della catena epidemiologica effettuata dai sanitari, è venuta in contatto nei giorni scorsi con il dirigente della cooperativa che, tra l’altro, gestisce il servizio di pulizia nell’ospedale. Si tratta di personale che in alcuni casi svolge anche lavoro di assistenza ai pazienti e per questo c’è massima attenzione su questo focolaio.
Il secondo cluster si riferisce ad una farmacista di Scalea positiva al coronavirus. La farmacia, secondo quanto si apprende, è stata sanificata nella notte e il servizio non è mai stato sospeso. La squadra dell’Usca, giunta questa mattina nel comune tirrenico cosentino, è già al lavoro per ricostruire la catena dei contatti e procedere con i tamponi. La terza squadra di sanitari dell’Usca sta operando su Rende, dove si stanno occupando di ricostruire i contatti che un noto professionista del Foro di Cosenza, anch’egli risultato positivo al Covid-19, ha avuto nelle scorse ore con colleghi e dipendenti della Procura. Il legale, al momento, è asintomatico ed è in isolamento domiciliare.
Foto Francesco Greco
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