Italia
Pagamenti in contanti, dal 1 luglio limite massimo di 2mila euro. Previste sanzioni
Da mercoledì entreranno in vigore i nuovi limiti per il pagamento in contanti stabiliti dalla norma collegata alla Legge di Bilancio che incentiva l’uso di quelli elettronici. Previste sanzioni per chi non rispetterà il nuovo limite ma anche bonus
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COSENZA – A partire da mercoledì 1 luglio 2020 entrerà in vigore la nuova normativa che abbassa da 3.000 a 2.000 euro la soglia massima per i pagamenti in contanti. Limite che scenderà ancora, arrivando a 1.000 euro, a partire dal 1° gennaio 2022. Restano invece invariati i limiti per il money transfer, per i quali la soglia massima resta fissata a 1.000 euro. Qualora si superassero le suddette soglie, scatterebbero sanzioni commisurate all’effettivo importo della violazione commessa e che variano da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 50.000 euro. Non nella norma non sono previste solo sanzioni ma anche agevolazioni, come il Bonus POS, un credito d’imposta del 30% riconosciuto a imprese, autonomi e professionisti per i pagamenti riscossi tramite bancomat e carte elettroniche.
Il nuovo limite per i pagamenti in contanti era già stato stabilito dal decreto n 124/2019 collegato alla Legge di Bilancio, come ulteriore strumento nelle mani del Governo per la lotta all’evasione fiscale rendendo quanto più possibile tracciati gli spostamenti in denaro tra le persone. Inoltre – specifica l’Undicon – l’emergenza sanitaria ha dato una spinta non indifferente ai pagamenti tracciabili: complice la chiusura forzata di moltissime attività, in tanti hanno puntato alla vendita online.
La normativa attualmente vigente prevede quindi il divieto di pagare ad uno stesso consumatore e nella stessa giornata, importi in contanti pari o superiori a euro 2.000. Tuttavia resta consentito il pagamento rateizzato in contanti di operazioni economiche che si prestino a tale situazione: si pensi, per esempio, alle cure mediche dal dentista. E continuerà ad essere ammesso il cosiddetto pagamento “misto”, ossia una parte in cash e una tramite POS, anche se il limite dei contanti non deve comunque superare i 2mila euro.
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