Calabria
Falcomatà “a Villa San Giovanni scene indecorose, sia consentito il rientro a casa”
Duro il commento del sindaco di Reggio Calabria sulla sitazione agli imbarcaderi di Villa San Giovanni per la Sicilia dove ci sono ancora decine di persone in attesa “hanno sbagliato a partire e dovevano essere fermate prima. Ma ora non possiamo mettere a rischio la loro salute e quella di migliaia di persone. È andato in scena uno spettacolo indegno di un paese civile”
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REGGIO CALABRIA – Non una mezzi termini il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà nel commentare la situazione assurda che da due giorni si sta vivendo a Villa San Giovanni dove sono ancora decine le persone in attesa di imbarcarsi per la Sicilia, tra loro molti autotrasportatori arrivati anche da Francia e Olanda residenti nei vari centri dell’Isola, nonostante nella notte la situazione si sia parzialmente sbloccata.
Il sindaco di Reggio chiede di poter far tornare nelle loro case le persone e di usare un pò di buon senso “sia consentito alle persone rimaste al porto di Villa San Giovanni questa mattina, dopo le prime partenze di questa notte, – scrive Falcomatà – di rientrare a casa immediatamente Sappiamo che sono tutti siciliani, conosciamo tutte le loro destinazioni. L’unica soluzione di buon senso è quella di scortarle fino a casa e metterle in quarantena vigilata. È vero hanno sbagliato a partire e dovevano essere fermate prima. Da questo punto di vista si applichino tutte le sanzioni previste, tra le quali, ricordo, non c’è quella del sequestro di persona. Ma ora non possiamo mettere a rischio la loro salute e quella di migliaia di persone“. Ieri sera al porto di Villa San Giovanni – aggiunge – è andato in scena uno spettacolo indecoroso, indegno di un paese civile. Ho visto scene assurde che mettono in discussione la dignità di ognuno di noi. Tra quelle persone ci sono bambini, anziani, donne incinte. Bisogna intervenire subito. Ringrazio i ministri Lamorgese, De Micheli e Boccia per aver sbloccato la situazione ieri sera, ma ora le Regioni dialoghino per arrivare ad una soluzione condivisa. Quelle persone – dice Falcomatà – vanno accompagnate a casa e messe in quarantena, per il loro bene e per il bene di tutti”.
Siciliani bloccati “siamo stranieri in patria”
“Siamo tutti in regola e siamo tutti bloccati qui, senza nessun motivo. Ci stiamo ammalando di coronavirus per colpa loro”. Dopo due giorni all’addiaccio in un limbo “burocratico” sospeso tra decreti governativi e ordinanze regionali, cresce la rabbia e la disperazione tra i viaggiatori siciliani rimasti ancora bloccati agli imbarcaderi di Villa San Giovanni. Vedono le navi partire per la Sicilia, ma loro non possono salirci, e non capiscono tanto accanimento nei propri confronti. “Ce la facciamo la quarantena – dicono – nessuno ha detto di no. Dopo la quarantena ci fate i tamponi, i controlli, ma ci fate rimpatriare perché veniamo tutti dall’estero. Siamo lavoratori documentati, stiamo rientrando dall’estero”. Si sentono “stranieri in Patria” le 90 persone accampate nei loro automezzi sul piazzale Anas di Villa San Giovanni. Circa 150 persone, per lo più famiglie e minori, che erano con loro sono state fatte traghettare stanotte dal porto di Reggio Calabria dopo un lungo tiro a molla che ha visto contrapposti da un lato il sindaco di Messina, Cateno De Luca, e dall’altra sponda il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha chiesto di lasciar passare i siciliani e in nottata ha messo a disposizione la polizia locale e metropolitana per scortare il lungo carosello di auto al porto di Reggio. Restano esclusi loro. Si sta cercando di trovare degli alloggi dove poter trascorrere la quarantena nel Reggino: “Non capiamo ancora oggi per quale motivo ci stanno trattenendo qua – afferma un uomo tra le lacrime – trattati peggio degli animali. Si può andare solo al bagno e basta. Io vengo dalla Francia, sono sano, ho chiamato il sindaco dove devo andare a fare la quarantena”. Ma la loro amata isola, dicono, non li vuole.
La Santelli ringrazia le forze dell’ordine
La situazione agli imbarcaderi è gestita e tenuta sotto controllo dalle forze dell’ordine a cui è andato il ringraziamento della presidente Jole Santelli “Ringrazio sentitamente le forze dell’ordine che hanno straordinariamente svolto il loro lavoro in una situazione difficile e complessa. Un grazie da parte mia e di tutti i calabresi”.
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