Italia
Coronavirus, in due giorni 717 morti in Italia. Oltre 27.000 i contagi (+2470). I guariti sono 2.749
Dall’inizio dell’epidemia sono 27.980 le persone che hanno contratto il virus. Rispetto a ieri sono 2749 positivi in più. Sale anche il numero delle vittime che in due giorni fa registrare 717 morti per un totale di 2.158. Crescono anche i guariti (+414) che arrivano a 2.158. Borrelli “numeri al ribasso”
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COSENZA – Il nuovo aggiornamento con i dati dei contagi da coronavirus forniti dalle singole regione è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso dell’ormai consueta conferenza stampa giornaliera alla Protezione Civile. Aumentano i guariti che sono 414 più di ieri e portano il totale delle persone dimesse a 2.749. Crescono purtroppo i decessi con 349 nuove vittime da coronavirus nelle ultime 24 ore (717 morti in due giorni) che portano il totale dei vittime a 2.158. I nuovi positivi al coronavirus da ieri è di 2.470 unità ma Borrelli ha sottolineato che il numero è al ribasso anche guardando anche i dati della Lombardia (non sono presenti i dati della Puglia e della provincia di Trento) che portano il numero dei malati a 23.073.
I casi totali di contagio da coronavirus salgono a 27.980. Delle persone attualmente positive, 12.876 si trovano ricoverate negli ospedali italiani. Sono 10.197 le persone in isolamento domiciliare, 1.851 in terapia intensiva che rappresenta sempre il 10% dei contagiati. A causa degli ospedali nel nord ormai al collasso si è reso necessario il trasferimento di 47 pazienti nelle altre regioni.
I casi positivi nelle singole
Lombardia 14.649 (+1.377, 10,4%)
Emilia-Romagna 3.522 (+429, 1,9%)
Veneto 2.473 (+301, 13,9%)
Piemonte 1.516 (+405, 36,5%)
Marche 1.242 (+109, 9,6%)
Liguria 667 (+108, 19,3%)
Campania 400 (+67, 20,1%)
Toscana 866 (+85, 10,9%)
Sicilia 213 (+25, 13,3%)
Lazio 523 (+87, 20%)
Friuli-Venezia Giulia 386 (+39, 11,2%)
Abruzzo 176 (39, 28,5%)
Puglia 230 (-)
Umbria 164 (+21, 14,7%)
Bolzano 241 (+37, 18,1%)
Calabria 89 (+21, 30,9%)
Sardegna 107 (+30, 39%)
Valle d’Aosta 105 (+48, 84,2%)
Trento 378 (-)
Molise 21 (+4, 23,5%)
Basilicata 12 (+1, 9,1%)
Borrelli in conferenza stampa ha sottolineato che a breve si avvierà la produzione nazionale di mascherine, prevista anche nel decreto “ricevo richieste di tantissime aziende che si propongono di produrle – ha detto il capo della Protezione Civile – e voglio ricordare a tutti che le richieste aumentate di 100 volte. Le risorse messe in campo dal governo sono sicuramente quelle necessarie, se ne serviranno altre saranno sicuramente messe a disposizione dal governo. Ci stiamo regolando anche con le strutture private, che stanno dando un grande contributo ed hanno aumentato i posti messi a disposizione del servizio pubblico”. In conferenza stampa anche Franco Locatelli presidente del Consiglio Superiore di Sanità “questo è il tempo della massima attenzione e rigore per documentare la validità’ di approcci terapeutici che possono essere promettenti, ma la cui efficacia deve essere comprovata senza lasciarsi andare all’emotività. L’Italia sfortunatamente ha il numero maggiore di soggetti colpiti da Covid -19 ma ha anche la possibilità di rappresentare un punto di riferimento nella comunità scientifica internazionale e un ruolo pioneristico. L’Italia è la nazione che ad oggi ha fatto il più alto numero di tamponi”.
Aifa dà ok a sperimentazione Tolicizumab
L’Aifa ha approvato il protocollo della sperimentazione scientifica del Tolicizumab, Napoli e Modena saranno i capofila. Partiremo con priorità immediata in 10-15 giorni su 250 pazienti in Italia”. Lo annuncia all’ANSA Vincenzo Montesarchio, infettivologo dell’ospedale Cotugno di Napoli che sta lavorando insieme a Paolo Ascierto, direttore dell’unità di immunologia clinica del Pascale, sull’effetto positivo del farmaco sulla polmonite indotta dal Coronavirus.
In Lombardia situazione drammatica
In Lombardia ci sono 14.649 positivi al coronavirus e 1.420 decessi, 202 in più rispetto a ieri. L’assessore regionale al Welfare Giulio Galler ha spiegato che i “dati sono un po’ scomposti, alcuni crescono molto, altri meno”. I positivi sono 1.377 in più, “un dato inferiore a quello di ieri, in linea con quello degli altri giorni”, mentre il dato dei ricoverati “è molto alto, sono 1.273 in più di ieri“. In terapia intensiva sono ricoverate 823 persone, 66 in più rispetto a ieri“. Iniziano a scarseggiare le scorte di mascherine a più alta protezione, utilizzate in particolar modo nelle Terapie intensive, ed in Lombardia le scorte basteranno ancora solo per un paio di giorni. Il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi-Emac) Alessandro Vergallo ha scritto una lettera al presidente della Repubblica. “Si rischia – scrive – di paralizzare o rallentare l’efficacia dell’impegno nel tentativo di salvare il maggior numero di vite umane”.
Il video appello degli infermieri “stremati e in prima linea nonostante i rischi”
“Non c’è più tempo. Non abbiamo più posti letto dove ricoverare le persone siamo costretti a riutilizzare i dispositivi di protezione individuale, perché scarseggiano, e in molte realtà quelli disponibili non sono idonei. Siamo in pericolo costante, sappiamo di rischiare ogni giorno il contagio oltre a vivere la paura costante di portare il virus nelle nostre case. Non c’è più neanche il tempo per piangere, se non al termine dei lunghi turni massacranti. Vediamo una morte che non ha la dignità di essere celebrata.
Persone lontane dai loro affetti. Siamo provati, siamo pochi, in ospedale e sul territorio. Andiamo nelle case delle persone come soldati al fronte, senza protezioni, in un territorio che non riesce ad accogliere le enormi richieste di cura. Siamo soli. Se non freniamo questa valanga pagheremo il più grande tributo: il fallimento dell’intero sistema e di ogni cosa per la quale ha senso vivere. Abbiamo bisogno di ospedali, di personale. Subito. Ora. Non domani. Abbiamo bisogno di professionisti qualificati, non riciclati, non gettati al fronte come pedine. Abbiamo bisogno anche di voi cari cittadini. Chiudetevi in casa. Ogni uscita apre la porta al virus. Non possiamo più permettercelo. Non c’è più tempo”. Federazione italiana Ordini professioni infermieristiche
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