Cosenza
Carabinieri Forestali, la prevenzione incendi passa anche dal cittadino
Coinvolgere il mondo del volontariato nelle attività di sorveglianza sul territorio. Saranno monitorate con particolare attenzione tre aree, Aieta, Orsomarso e Tortora che negli anni scorsi sono state martoriate dagli incendi
COSENZA – Presso il Gruppo Carabinieri Forestale di Cosenza si è tenuta una riunione sull’attività di sorveglianza del territorio secondo un dispositivo partecipato con le associazioni ambientaliste ed il mondo del volontariato in genere unitamente alle associazioni di categoria, per l’avvistamento dei focolai in alcune particolari zone in provincia di Cosenza. Un dialogo nuovo con il mondo del volontariato e con i cittadini per fare rete. Questo è un passaggio fondamentale attraverso un sistema di pieno coinvolgimento di tutti gli attori sociali creando una situazione virtuosa che ci permetta anche di prevenire nel caso di specie l’incendi boschivi e ove necessario reprimere. Il ruolo dei carabinieri forestali non è spegnere gli incendi perchè le competenze sono dal
2017 passati in toto ai vigili del fuoco che erano già attive per le regioni, ma svolgono un’opera di prevenzione e repressione sia dal punto di vista della gestione del territorio che dal punto di vista investigativo
Il nuovo piano operativo è stato illustrato dal comandante regionale Carabinieri Forestali Colonnello Giorgio Maria Borrelli, dal comandante del gruppo Carabinieri Forestale di Cosenza Tenente Colonnello Vincenzo Perrone e dal Capitano Cristina Potenza del Raggruppamento Carabinieri Parco del Pollino.
In seguito alla sperimentazione effettuata nella stagione estiva dell’anno scorso i volontari delle associazioni già in convenzione con il Comando Generale dei Carabinieri come Lipu, Fare Ambiente, Guardie Ambientali D’Italia, Associazione Motociclisti (invitati alla riunione) assieme a Legambiente, Federparchi, Wwf, Guide e Scout, e altre ancora, collaboreranno con le Stazioni dei carabinieri Forestali e dei Parchi, partecipando a diverse operazioni sia da postazioni fisse che motorizzate, intervenendo così concretamente nel contrasto del fenomeno secondo i principi della cittadinanza attiva.
L’ ATTIVITA’ DI PREVENZIONE INCENDI ESTIVI É LEGATA AD UN EFFICACE SERVIZIO DI AVVISTAMENTO E RAPIDITÀ DELLE COMUNICAZIONI
Questo, mentre i militari Forestali e Parco, con il prezioso aiuto delle componenti Territoriali dell’Arma, svolgeranno le attività tipiche di polizia giudiziaria ed amministrativa unitamente ad altre come quelle di pubblica sicurezza, con eventuali blocchi stradali. Nonché attività di perimetrazione delle aree incendiate, per consentire ai Comuni di pubblicare o aggiornare il Catasto delle aree percorse dal fuoco; effettueranno inoltre la repertazione scientifica di eventuali inneschi, mediante l’impiego di militari specializzati in materia. Le Stazioni Carabinieri Forestali e quelle Parco saranno in costante collegamento con i referenti dei gruppi di volontari che parteciperanno in specifiche attività di sorveglianza del territorio facilitando i compiti degli Enti preposti, velocizzando sia le attività di spegnimento e quelle repressive di competenza tipica delle Forze dell’Ordine.
LA LOTTA AGLI INCENDI
Il successo della lotta agli incendi estivi è infatti legato ad un efficace servizio di avvistamento e alla rapidità delle operazioni; un tempestivo intervento delle forze a terra impedisce che molti incendi si trasformino da incendi di superficie ad incendi di chioma. Per giunta l’utilità di volontari motivati come quelli delle associazioni ambientaliste possono aiutare, se opportunamente addestrati, a salvaguardare le tracce di reato nel corso degli interventi di spegnimento da parte degli addetti alla lotta attiva AIB. Il Comando Generale dei Carabinieri, che per la materia risponde al numero di pubblica utilità 1515 (emergenza ambientale), ha previsto anche di mantenere un militare referente presso la Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.) nella sede del settore di protezione civile della Regione Calabria. Ottimizzando così l’organizzazione del modello A.I.B. a livello regionale. Dove trova oggi il suo momento di coordinamento e che risponde al numero verde 800496496
LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI VOLONTARI E DEL CITTADINO
La presenza dei Carabinieri forestali in queste particolari zone, Aieta, Orsomarso e Tortora e più in generale su tutto il territorio provinciale e regionale, sarà aumentata con l’arrivo di altro personale da fuori regione e naturalmente con la partecipazione attiva dei volontari e soprattutto del cittadino che dovrà essere più responsabile verso il proprio territorio: «Il coinvolgimento dei cittadini è massimo così come l’importanza strategica, tanto che il comando generale dell’Arma dei Carabinieri e il comando di vertice delle unità forestali e ambientali e agroalimentari da cui dipendono i carabinieri forestali hanno posto la massima attenzione sul modello organizzativo che vede le associazioni di volontariato e i cittadini coinvolti a pieno titolo nelle azioni di prevenzione. Oggi si parla di incendi boschivi ma più in generale della tutela dell’ambiente e del territorio – dichiara alla stampa il comandante regionale Carabinieri Forestali Colonnello Giorgio Maria Borrelli -.
Le aree individuate da parte del nucleo informativo antincendi boschivi del comando tutela forestale per quanto riguarda la Calabria in provincia di Cosenza – continua Borrelli – che comprendono il territorio all’interno del parco nazionale del Pollino vedono il coinvolgimento del reparto Parco, ossia della struttura di sorveglianza del Parco Nazionale del Pollino e delle aree fuori il Parco, e da qui il coinvolgimento del gruppo carabinieri Forestale che si occupa della sorveglianza al di fuori delle aree protette. Queste sono aree ritenute sensibili e che negli anni scorsi, soprattutto, ricordiamo il 2017 particolarmente aggredita da questo fenomeno. Per questi motivi il comando di vertice ha inteso individuare queste aree per intensificare l’attività di controllo, di prevenzione e, dove sia necessario, di repressione del reato incendio boschivo, perchè come ben sappiamo, ad ogni incendio corrisponde una reazione più o meno volontaria dell’uomo che determina quel fenomeno; dobbiamo innanzitutto fare in moda che venga a svilupparsi un’azione di prevenzione del fenomeno perchè una volta che parte l’incendio il danno è compiuto. Noi dobbiamo prevenire il crearsi di questo danno che si produce all’istante e che per recuperarlo ci vogliono anche centinaia di anni.»
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