Provincia
A Castrovillari si discute di regionalismo differenziato
Le proposte dei forzisti per un federalismo che tuteli il Sud. Appuntamento Sabato 23 alle 17.30 nell’aula consiliare del comune di Castrovillari
CASTROVILLARI – Regionalismo: a chi fa bene? Se ne parlerà a Castrovillari in un convegno organizzato dal coordinamento provinciale di Forza Italia. Il regionalismo conferirebbe maggiore autonomia, ma accresce i divari esistenti, penalizzando, inevitabilmente le regioni del sud Italia. Sulle questioni aperte dalla corsa al regionalismo asimmetrico, sfida aperta alle ragioni dei territori del Sud, Forza Italia si ritroverà a discutere, su iniziativa del circolo castrovillarese guidato dal commissario Liborio Bloise, d’intesa con il coordinamento provinciale diretto dal consigliere regionale Gianluca Gallo. L’appuntamento è per Sabato 23 Marzo, alle 17.30, nei saloni dell’aula consiliare di Castrovillari. Ai lavori, aperti dai saluti di Bloise e Gallo, prenderanno parte il deputato Francesco Cannizzaro, responsabile regionale FI della Consulta nazionale delle autonomie, ed i parlamentari Roberto Occhiuto e Jole Santelli, rispettivamente vicecapogruppo di FI alla Camera e vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia e coordinatrice regionale forzista.
«L’incontro, che si inserisce nel cammino di riorganizzazione territoriale di Forza Italia sapientemente portato avanti, nella città del Pollino, dal neocommissario Bloise e dai tanti iscritti e simpatizzanti che attorno a lui stanno ricostruendo le ragioni dello stare insieme per ridar voce ai moderati in politica – dice Gallo – sarà occasione per fare il punto sulle proposte che possono e devono venire dalla Calabria, come dalle altre regioni meridionali, su un tema interessante e vitale, per quanto scottante alla luce delle sue implicazioni». Aggiunge il commissario provinciale forzista: «È importante rilevare e censurare i rischi insiti in un regionalismo, come quello perseguito da alcune regioni del Nord, che potrebbero accentuare e rendere permanente il disegno di un’Italia a due velocità, con il Sud ridotto sostanzialmente a ruota di scorta e per molti versi ulteriormente depauperato di risorse e possibilità. Tuttavia, altrettanto importante è evitare di rinchiudersi nel fortino della contestazione, senza dar vita ad una proposta che invece è essenziale per riaprire il dibattito, farne questione nazionale ed individuare soluzioni valide da un lato a preservare il principio dell’autonomia, dall’altro a coniugarlo con le ragioni della solidarietà e dello sviluppo armonico del Paese».
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