Dal mondo
Impiantato cuore artificiale senza cavi né batterie, si ricarica in wireless
In Kazakistan, una équipe internazionale ha portato a termine l’impianto di un cuore artificiale che non necessita né di cavi né di batterie esterne
In Kazakistan, una équipe internazionale in cui figura anche Massimo Massetti, direttore dell’Area cardiologica Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma, ha portato a termine l’impianto di un cuore artificiale che non necessita né di cavi né di batterie esterne, ma di una sorta di cintura indossabile che trasmette l’energia al cuore “wireless” – battezzato FIVAD – con un’autonomia di circa otto ore e un tempo di ricarica di un paio d’ore.
Nei sistemi tradizionali un cavo di alimentazione passa dall’addome del paziente connettendosi a un’alimentazione esterna, tipicamente una batteria o una presa di corrente. L’alimentazione senza fili riduce il rischio di infezione consentendo al paziente una migliore qualità di vita. Uno speciale bracciale elettronico controlla la carica del cuore wireless e, in caso di problemi o scarsa carica, avverte l’utilizzatore per un pronto intervento.
I risultati della sperimentazione clinica sono stati pubblicati sul magazine Journal of Heart and Lung Transplantation, nell’articolo si evidenzia come “il dispositivo è risultato sicuro e con una chiara riduzione del rischio di infezioni”. Secondo quanto dichiarato, “il primo paziente, a poche settimane dall’intervento è stato dimesso ed è ritornato a una vita normale con la possibilità di fare sport e anche di nuotare in piscina”.
La ricarica del cuore senza fili avviene per tramite di una tecnologia battezzata Coplanar Energy Transfer (CET), messa a punto dall’azienda israeliana Leviticus Cardio. Appena saranno definite le dovute certificazioni, volte a migliorare l’esperienza clinica e verificare l’efficacia in una più vasta pletora di pazienti, con altri impianti che verranno realizzati anche in Italia, si passerà alla commercializzazione del dispositivo.
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