Ionio
Barbieri, un delitto passionale coperto dall’omertà
Le indagini ancora sono in corso. Oltre i due fermati con l’accusa di omicidio ci sarebbero altri due indagati per favoreggiamento tra cui quasi certamente la ragazza
CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Barbieri ritorna a “gironzolare” attorno all’ex che nel frattempo ha già accanto un altro giovane, Filadoro. Questo non va bene e il giovane imbraccia una pistola e fa fuoco, dritto in fronte al Barbieri. Non muore subito, ma dopo qualche giorno all’Annunziata. A confessare per primo sarebbe il complice e vistosi scoperto, con prove granitiche fornite anche Filadoro confessa. Si chiude così un altro capitolo legato all’amore pagato col sangue, nella piena omertà della gente del posto che, se da una parte reclama più controlli del territorio, dall’altra sono i primi a non collaborare per renderlo più vivibile e civile. Probabilmente ad innescare la furia omicida la presenza della vittima nella panetteria, qualcosa che avrà detto o insistenze particolari mosse all’indirizzo della ragazza.
A raccontare le attività investigative in una conferenza stampa tenutasi in Questura a Cosenza sono il Procuratore capo della Repubblica Eugenio Facciolla e il commissario capo della polizia di Stato di Corigliano Rossano Giuseppe Massaro.
LA GIUSTIZIA RISPONDE SEMPRE
«Siamo sul territorio l’ho detto più volte e questa è l’ennesima dimostrazione. non c’è omicidio commesso nel circondario della Repubblica di Castrovillari che non sia stato scoperto. Parlo degli omicidi di competenza del mio uffici. questo perchè posso contare su un ufficio di magistrati giovani ma con la voglia di lavorare, persone serissime , rigorosamente rispettosi delle regole così come il loro Procuratore». A parlare è il Procuratore Capo Facciolla . «Il dottore Massaro che è qui al mio fianco è il mio piccolo successo personale e per questo consentitemi di ringraziare il questore Conticchio. Ha ridato entusiasmo al territorio; ho oggi due commissariati che funzionano alla grande. Il dottore Massaro è stata una sua genialata, devo a lui il cambio di guardia e questo mi pare che le vostre cronache lo possano testimoniare. Sono aumentati le segnalazioni di reato, di arresti, sono aumentati i mezzi di controllo sul territorio che era ciò che la gente ci chiedeva in maniera incessante. Io ricevevo esposti in cui lamentavano la mancanza di presenza sul territorio e anche in questi giorni dopo l’omicidio di sabato (tentato omicidio fino a due giorni prima), avete visto gli attacchi feroci che non sono stati risparmiati alle forze dell’ordine e alla polizia di stato. lamentando un mancato controllo dei soggetti pregiudicati. Questa è la risposta che siamo abituati a dare e che è quello che io ho sempre fatto in vita mia e sto cercando di dare a quel territorio. Grazie al dottore Massaro e ai suoi collaboratori. Questo bisogna dirlo noi siamo tornati stanotte alle 4 a casa».
UCCISO PER UN MOVENTE PASSIONALE
«Questa attività è nata subito appena ricevuta la notizia telefonica della presenza di un corpo gravemente ferito all’interno di un’autovettura, nei pressi del bar in Rossano. L’intervento immediato ha fatto sì che si riuscisse a cristallizzare la situazione e da subito abbiamo avuto le idee chiare: si trattava verosimilmente di una sorte di ritorsione passionale emozionale , sentimentale, e abbiamo lavorato in quella direzione. Senza collaborazione. Oggi abbiamo due persone in stato di fermo, tradotti in carcere ed abbiamo anche una terza persona forse anche una quarta che sono gravemente indiziati di favoreggiamento personale. Questo per dire quale è stata l’omertà, quale il tentativo di coprire i responsabili di questo grave fatto di sangue.
Individuati grazie ad una serie di elementi attraverso analisi di dati tecnici posti in essere nell’immediatezza è stato possibile individuare i due soggetti che ritenevamo comunque essere presenti ed avere partecipato all’azione. abbiamo proceduto a fermo, nell’immediatezza del fermo uno dei due visibilmente scosso e dal fatto che fosse stato tratto in stato di fermo ha confessato subito dichiarando qual’era la sua partecipazione e com’erano andati i fatti.
A distanza di qualche ora dall’interrogatorio anche l’altro soggetto ala fine è stato costretto ad ammettere perchè i riscontri erano granitici, acquisisti nello stretto giro di soli 4 giorni – questo evidenziamolo perchè quando parlo di efficienza della giustizia a questo mi riferisco -. I soggetti sono pregiudicati entrambi, anche la vittima aveva precedenti in ambito di droga, reati contro la persona, era un contesto un po’ particolare. Quello che colpisce la spregiudicatezza , la volontà di portare a compimento questa azione nonostante l’orario e la gente, con un supermercato nei pressi.
UN TERRITORIO DOVE C’E’ ANCORA SUBCULTURA DI ILLEGALITA’ DIFFUSA
Purtroppo è quello che vado dicendo da tempo, c’è una subcultura di illegalità diffusa in tutta la zona che genera queste situazioni e reazioni. Sono condotte gravissime perchè parliamo di soggetti che non sono mafiosi, come spesso si usa in maniera sbrigativa a liquidare il tema; io dico spesso e ancor di più stamattina che da queste parti la ‘ndrangheta è un paravento, viene usato il tema della mafia per coprire ben altri malaffari, altri interessi, inciuci sotto altri punti di vista e a tutti i livelli anche istituzionali. Quindi non è solo mafia la Calabria, c’è una subcultura di illegalità. Se non si capisce questo continueremo a registrare certe situazioni e notizie stampa
QUATTRO GIORNI INCESSANTI DI ATTIVITA’ INVESTIGATIVA
A parlare è il commissario capo della polizia di Stato Giuseppe Massaro. «Vorrei ringraziare gli operatori della polizia di Stato, il commissariato e i ragazzi della giudiziaria che dalla prima notte hanno iniziato a lavorare e la Procura che ci ha fatto da guida. Ringrazio il sostituto procuratore Tedeschi e il Procuratore Capo Facciolla. Già dalle prime ore abbiamo cercato di avere le idee chiare. Dal luogo in cui è stata trovata la macchina che era distante dal luogo in cui è avvenuta la sparatoria, circa una ventina di metri. Non abbiamo tralasciato nell’immediatezza nessuna possibilità. Poi da lì abbiamo scoperto che in quella attività una panetteria lavorava l’ex ragazza del Barbieri.
Da quel momento abbiamo aperto una pista che poteva essere un movente passionale. Abbiamo ricostruito la figura dell’attuale fidanzato della ragazza e abbiamo iniziato a sentire dalla notte stessa del ferimento le persone. Questo è continuato per tre, quattro giorni. Abbiamo poi individuato la persona che ha accompagnato l’omicida. Insieme erano arrivati in una macchina, una 146 Alfa Romeo che abbiamo individuato prelevando tutte le telecamere di videosorveglianza della città. L’abbiamo tracciata da quando è entrata nell’area di Corigliano Rossano fino al luogo dell’omicidio. Anche le varie contraddizioni hanno aiutato a far emergere la verità e poi dopo le contestazioni fatte questa notte davanti al Procuratore Capo Facciolla, gli indagati ormai scoperte hanno confessato.
Nel corso delle indagini abbiamo individuato la macchina sulla quale i due complici sono fuggiti, la 146 Alfa Romeo che era già stata preparata per disfarsene, tolte le targhe era stata messa in condizione di essere incendiata. Questo non è avvenuto ed è un elemento importantissimo per gli accertamenti fatti. E’ stata rinvenuta in una campagna di Corigliano».

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