Calabria
Estorsione, Cracolici dal carcere va ai domiciliari
Gli Ermellini accolgono il ricorso presentato dalla difesa escludendo l’aggravante del metodo mafioso
VIBO VALENTIA (VV) – il Tribunale del Riesame di Catanzaro in accoglimento del ricorso in appello proposto dagli avvocati Giorgia Greco del Foro di Cosenza e Sergio Rotundo del Foro di Catanzaro, ha concesso gli arresti domiciliari a Cracolici Francesco, 42 anni, imputato in concorso con altri due soggetti per estorsione aggravata dal metodo mafioso, procedimento pendente dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Il 42enne dovrà rimanere ai domiciliari nel comune di Montalto Uffugo, in località distante da quella di residenza, ovvero Filogaso, in cui avrebbe luogo la manifestazione delittuosa
La Corte di Cassazione, inoltre, pochi giorni fa, in accoglimento del ricorso proposto dai difensori Greco e Rotundo, ha altresì escluso la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso rispetto a questa estorsione.
Secondo gli inquirenti Cracolici in concorso con altri complici si sarebbe recato in più occasioni presso un campo fotovoltaico in località Granataro di Filogaso mentre alcuni dipendenti di una società curavano la manutenzione interrompendo i lavori e proferendo delle frasi “Se volete tornare a lavorare XXX si deve presentare da me, deve venire a parlare con me; il principale dove ce l’hai? Sono dieci anni che lo pulisco l’impianto e adesso che fanno…arrivano così?; qua il contratto glielo abbiamo fatto sempre noi; deve venire qui il proprietario, se entro io là dentro la testa gli taglio a quello”;
Cracolici avrebbe minacciato alla presenza di dipendenti della società XXX tra cui due carabinieri presenti sul posto dietro sembianze di operai Enel, dimostrando “una energica carica intimidatoria, anche alla luce della sottoposizione del territorio in cui detta richiesta veniva formulata all’influsso di notorie consorterie mafiose”;
Tentando di costringere l’amministratore della società XXX, già impegnato nei suddetti lavori di manutenzione, a sub appaltare a loro tali compiti o, comunque, a lasciare che fossero loro ad occuparsene, a motivo dell’ubicazione dell’attività commerciale in un territorio sottoposto al loro controllo;
Cracolici e i complici ponevano in essere atti idonei diretti, in modo non equivoco, a procurarsi un ingiusto profitto, consistito nell’ottenimento forzoso del suddetto incarico lavorativo.
Per gli inquirenti è da considerare la sussistenza dell’aggravante di essere stato commesso il fatto da appartenenti all’associazione di tipo ‘ndranghetistico denominata “‘ndrina Cracolici di Filogaso”, agevolandone l’attività. Proprio in riferimento a quest’ultimo capo di accusa la Cassazione accoglie il ricorso presentato dalla difesa escludendo, dunque l’aggravante del metodo mafioso
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