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Sequestrati beni per 800mila euro, nel mirino il patrimonio del boss Procopio Fiorito

Calabria

Sequestrati beni per 800mila euro, nel mirino il patrimonio del boss Procopio Fiorito

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La Guardia di finanza ha apposto i sigilli a numerosi beni immobili, per un valore di circa 800 mila euro, riconducibili al boss Procopio Fiorito a capo della cosca Sia Procopio – Tripodi operante nel basso ionio catanzarese.

 

CATANZARO – A seguito di indagini patrimoniali, coordinate dal Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri e dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Luberto, la Guardia di Finanza di Catanzaro ha sottoposto a sequestro un patrimonio di circa 800 mila euro. Nella mattinata odierna i finanzieri di Catanzaro hanno eseguito il sequestro quattro unità immobiliari e cinque terreni nei comuni di San Sostene e Davoli, nel Catanzarese, in quanto ritenuti di fatto riconducibili a Procopio Fiorito, boss della cosca Sia-Procopio-Tripodi, alleata con la cosca Vallelunga di Serra San Bruno (Vv), operante sul litorale ionico soveratese e già colpita da analoghi provvedimenti nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata Showdown.

Si tratta di ulteriori indagini eseguite nei confronti di alcuni appartenenti al clan, mediante l’approfondimento di elementi investigativi emersi nel corso dell’originaria indagine Showdown che, si ricorda, aveva disarticolato la cosca in questione a seguito della cosiddetta “faida dei boschi”.

Il sequestro di oggi rappresenta l’epilogo di complesse ed articolate indagini economico – finanziarie eseguite dal G.I.C.O. di Catanzaro e coordinate dalla D.D.A di Catanzaro attraverso una meticolosa ricostruzione di articolati assetti societari e di sofisticate operazioni finanziarie ed il conseguente
incrocio con le risultanze dell’attività tecnica ed info-investigativa svolta sul territorio. Indagini che avevano consentito di ricostruire gli interessi economici della cosca che, ricorrendo ad articolati schermi societari e a fittizie intestazioni di beni, era riuscita ad ingerirsi in importanti iniziative imprenditoriali ed attività commerciali apparentemente legali.

In esito a detta attività investigativa, la Guardia di Finanza ha denunciato alla D.D.A. di Catanzaro nr. 6 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di intestazione fittizia di beni, reato aggravato dalle modalità mafiose procedendo, contestualmente, al sequestro preventivo dei beni.

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