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Timbravano e andavano via, denunciati assenteisti

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Timbravano e andavano via, denunciati assenteisti

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COSENZA – Operazione ‘Striscia’: impiegati statali fantasma.

La Guardia di Finanza ha eseguito stamane un’operazione a Scalea conducendo una serie di controlli negli uffici pubblici della provincia cosentina. Gli uomini della locale tenenza hanno denunciato ben cinquantasette presunti assenteisti, impiegati della pubblica amministrazione che sul posto di lavoro risultavano latitanti. Dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, è risultato che in alcuni casi un dipendente timbrava il cartellino di ingresso al lavoro anche per dieci colleghi diversi per volta. Alcuni dei denunciati infatti pur recandosi regolarmente a lavoro, strisciavano il badge di altri colleghi assenti o ritardatari; altri dipendenti invece si accordavano per scambiarsi il favore: uno di loro al momento dell’ingresso strisciava anche per uno o piu’ colleghi, e veniva ricambiato all’uscita dopo aver lasciato anzitempo il posto di lavoro. Altri dipendenti denunciati si facevano strisciare da altri il badge sia in entrata che in uscita. Una routine criminale che avrebbe coinvolto quasi i due terzi dei dipendenti del distretto ospedaliero, ripetuta di giorno in giorno quasi fosse tra le consuete operazioni di servizio. L’accusa per tutti è di truffa ai danni dello Stato e assenteismo. A finire alla sbarra saranno i dipendenti dellla sede distaccata dell’Asp di Cosenza a Praja a Mare ovvero il Capt, centro di assistenza primaria territoriale. L’organico degli uffici, come emerge dalle ricerche condotte con l’ausilio di strumenti tecnici, pare giustificasse falsamente la presenza negli uffici grazie ad accordi per i quali un dipendente a turno ‘strisciava’ il budge d’entrata e di uscita per tutti. Con una telecamera nascosta al lato del dispositivo ‘timbra-cartellino’ per gli impiegati gli inquirenti confrontando per oltre un mese le immagini con gli elenchi delle strisciature sono riusciti ad individuare chi realmente si recava sul posto di lavoro e chi risultava essere solo un ectoplasma tra gli uffici dell’Asp tirrenica. L’indagine ha così permesso di identificare esattamente i responsabili della condotta criminosa. Attraverso la visione dei 10mila filmati registrati all’ingresso del Capt sono state rilevate 136 anomalie nell’adempiere alle funzioni per cui i dipendenti sono regolarmente retribuiti. Un fatto gravissimo soprattutto considerata la drammatica situazione occupazionale in Calabria che registra oltre sei giovani disoccupati su dieci e il precariato dilagante che annulla la maggior parte dei diritti dei lavoratori. L’evento porta ad una triste constatazione: come recita un noto proverbio, si dà pane, o meglio stipendi, a chi non ha i denti.

 

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