Ospedale di Cosenza, al bagno il water si scarica con la bacinella

COSENZA – Non solo malasanità. L’Annunziata può vantare anche una pietosa carenza strutturale.

L’ultima scandalosa vicenda che porta alla ribalta l’inefficienza del nosocomio bruzio riguarda il reparto di ematologia. A segnalare le anomalie registrate tra le stanze dei pazienti è la figlia di un’anziana donna ricoverata a causa di una forte leucemia. Tra i corridoi del reparto eccellenza dal punto di vista medico, ma affossato da tagli al personale e da scarsa manutenzione i pazienti pare siano costretti a pagare le conseguenze del malfunzionamento dei bagni. Tra una flebo e una trasfusione i ricoverati in degenza nel reparto di ematologia per far defluire l’acqua dal water dopo averlo usato devono riempire una bacinella e svuotarla nella tazza del gabinetto. Ma non è tutto. Pare che la decurtazione dell’organico infermieristico abbia fatto registrare numerosi casi in cui pazienti non autosufficienti sono stati abbandonati per ore tra i pannoloni intrisi di feci e urina. I familiari che, per ovviare a questa situazione, si sono resi disponibili a curare personalmente l’igiene del proprio congiunto si sono ritrovati a dover lottare contro la rigidità degli orari di visita. Inderogabili. La vigilanza, ligia al dovere, non permette infatti di entrare in reparto neanche per lavare i pazienti fuori dagli orari consentiti. Una situazione insostenibile sia per gli ammalati che per i familiari. Eppure proprio il reparto di ematologia dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello dell’Ospedale di Cosenza. Ma così non è. Poi in fondo, lo stesso ospedale dell’Annunziata definito una perla della sanità italiana sino ai primi del ‘900 ha perso nei decenni tutto il suo prestigio. Precipitando in una spirale di degrado.