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Segregata in casa da giorni, la polizia salva giovane marocchina

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Segregata in casa da giorni, la polizia salva giovane marocchina

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COSENZA – Non era una convivenza, ma un vero e proprio sequestro di persona.

Personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un 23enne di nazionallità egiziana, Omar Abdelaal  Hassanein residente a Cosenza per maltrattamenti, sequestro di persona e lesioni personali aggravate. L’uomo ritenuto responsabile delle violenze ai danni della compagna che ha riportato la menomazione della cinesi masticatoria è stato arrestato ieri pomeriggio dopo un sopralluogo degli agenti nel palazzo in cui è domiciliata la coppia. Ad allertare le forze dell’ordine sarebbero stati i vicini che udite le urla della ragazza provenienti dal piano terra della palazzina avvrebbero provveduto ad allertare la polizia sollecitandone l’intervento. All’arrivo della volante gli agenti pare abbiano inizialmente intravisto il corpo della donna sull’atrio del palazzo che in maniera concitata cercava di attirare l’attenzion su di sè chiedendo disperatamente aiuto. Entrati nello stabile però della giovane pare non vi fosse più alcuna traccia. I poliziotti hanno così provveduto a cercare l’appartamento segnalato telefonicamente da uno dei residente. Alla vista degli agenti l’uomo non ha posto alcuna resistenza e dopo aver aperto la porta ancora in preda ad una crisi di nervi si è volontariamente consegnato alle autorità. Nell’abitazione il personale della polizia di Stato ha incontrato nuovamente la donna che inizialmente si agitava nell’androne. La giovane in lacrime ha subito raccontato di essere reclusa in quell’appartamento da giorni sotto minaccia. Evidenti i segni delle percosse subite dalla ragazza di nazionalità marocchina durante la ‘convivenza’ con il compagno egiziano, con ecchimosi ed ematomi al volto e agli arti. Privata di ogni mezzo di comunicazione da una settimana, ovvero dall’arrivo nel nuovo appartamento, la donna sarebbe stata segragata in casa dal convivente che in preda ad uno scatto  di ira avrebbe devastato tutta l’abitazione danneggiando mobili, supellettili e terrorizzando la giovane che veniva così condotta presso l’Ospedale di Cosenza per essere medicata. Da una settimana in quel piccolo appartamento del centro di Cosenza la ragazza viveva privata con forza dei risparmi, del cellulare, delle chiavi di casa e percossa quasi tutti i giorni, dopo essere stata costretta ad interrompere l’attività lavorativa come badante presso una famiglia e minacciata di non confidare nulla pena la perdita della propria vita. Ieri nel tardo pomeriggio di una domenica estiva poco soleggiata la giovane è ritornata ad essera una donna libera.


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