Area Urbana
Furti di rame, gang operante tra Cosenza e Lamezia
Circa due anni di indagini e 6.500 chili di rame posti sotto sequestro.
COSENZA – L’operazione Black Out che ha portato all’emissione di tredici misure cautelari è scaturita dalle denunce di diversi furti consumatisi nell’estate del 2014. In quasi due anni di attività condotte grazie alla collaborazione tra il Corpo Forestale e la Polizia di Stato sono stati posti sotto sequestro 6.500 chili di rame di illecita provenienza. Refurtiva che veniva trafugata ai danni di Enel, Telecom e Ferrovie dello Stato causando disagi agli utenti della telefonia e ai pendolari che utilizzano la rete ferrata per spostarsi. Dall’estate di due anni fa quando fu sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine a causa del diffondersi del fenomeno infatti sono stati ben 12 i ritardi superiori ai 30 minuti per i treni colpiti dalla gang del rame operante tra Cosenza e Lamezia Terme.
Un sodalizio criminale attravero il quale il rame rubato veniva rivenduto ad aziende del nord Italia dopo essere stato occultato in due autodemolioni tra Zumpano e San Pietro in Guarano e spedito ad un’impresa di San Pietro Lametina che provvedeva a riciclarlo e smistarlo sul mercato utilizzando anche false fatturazioni. Il prezzo dell”oro rosso”, secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, sul mercato nero ha un prezzo variabile da un euro al chilo (quello ottenuto bruciando i cavi) e cinque euro al chilo (quello che resta intatto dopo essere stato ‘ripulito’). Le due autodemolizioni Franco Carriere Srl e F.lli Bartucci Snc pare detenessero in città il monopolio della ricettazione e riciclaggio di rame trafugato.
Social