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La massoneria in Calabria di Ferdinando Cordova

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La massoneria in Calabria di Ferdinando Cordova

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Fratelli di Calabria.

Uomini e iniziative della massoneria postunitaria della regione affiorano dall’oscurità di archivi di famiglia, dove giacevano conservati – con scarsa prospettiva di utilizzo futuro – le carte, le lettere e gli attestati che sono alla base del volume e che hanno aperto squarci consistenti nel silenzio o nella caligine venutisi a formare in questi anni per mancanza di riscontri. Gli studi qui riuniti – ricostruendo eventi e facendo luce sulla operosità di personaggi oggi dimenticati, ma che hanno svolto un ruolo importante nelle vicende della nostra terra – esaminano i temi e i tempi attraverso cui i liberi muratori calabresi hanno partecipato, con un contributo consistente di idee e di lavoro, alla vita del Paese, tra Stato liberale e secondo dopoguerra, colmando un vuoto oggettivo fatto registrare dalla storiografia sulla regione.

 

Codova nato nel 1938 a Reggio Calabria, dove tornava spesso per lunghi periodi di vacanza e di studio. Cordova è stato autore di numerosi saggi sulla storia e la cultura dell’Italia dall’Unità alla Repubblica. Nei suoi studi, autorevoli per quanto riguarda i contenuti e l’interpretazione degli avvenimenti storici e rigorosi dal punto di vista metodologico, si è occupato inizialmente della crisi della democrazia nell’Italia liberale e della nascita del fascismo, dedicando a questi argomenti volumi, giudicati essenziali alla migliore comprensione del periodo. Sviluppando il tema della responsabilità delle classi dirigenti nella formazione dello Stato postunitario, ha, quindi, analizzato la crisi di fine secolo, scrivendo, tra l’altro, “Alle radici del malpaese. Una storia italiana” (1994), volume riproposto recentemente da Manifestolibri. Nella stessa ottica si è occupato della massoneria e dei suoi rapporti con il potere politico, allargando quindi la sua indagine al campo della cultura in età liberale. Una parte considerevole della sua opera di studioso, Cordova l’ha dedicata alla Calabria dopo l’Unità. A tale proposito vanno ricordati, in particolare, i volumi “Alle origini del PCI in Calabria” (1977); “Sottosviluppo e fascismo nel Mezzogiorno: le Calabrie” (1992); “Massoneria in Calabria. Personaggi e documenti. 1863-1950” (1998), “Il fascismo nel Mezzogiorno: le Calabrie” (2003), mentre con Pantaleone Sergi nel 2005 ha curato il volume “Regione di Confino. La Calabria (1927-1943)”. Cordova è stato anche presidente dell’Istituto Calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea (Icsaic) e dirigeva la rivista “Giornale di Storia contemporanea”, pubblicata dall’editore Pellegrini.

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