Il partito di Enzo Paolini nuovamente all’attacco: “Si decide a Roma cosa si deve fare a Cosenza”.
COSENZA – Il Pse di Enzo Paolini continua la sua battaglia a distanza con il Pd. La scelta imposta alla coalizione di centrosinistra di candidare Lucio Presta come sindaco della città di Cosenza, cancellando di conseguenza le primarie (che vedevano tra i candidati proprio Paolini) non è andata giù agli uomini dell’avvocato cosentino, che non perdono occasione per svelare l’incoerenza del partito di Renzi in Calabria. Oggi il Pse ha evidenziato, attraverso una nota stampa, quattro dichiarazioni rilasciate da Nicola Adamo e da Lorenzo Guerini, quest’ultimo vice segretario nazionale del Pd, ieri in visita nella città dei bruzi per lanciare Lucio Presta.
Ecco le quattro dichiarazioni di Adamo e Guerini con il commento del partito di Paolini:
1) “A Roma eravamo tutti d’accordo su Presta” (Adamo).
Dunque, è chiaro – commenta il Pse – come il Pd intende il rapporto con i suoi elettori: si decide a Roma cosa si deve fare a Cosenza.
2) “Le primarie non servono se c’è forte condivisione” (Guerini).
Appunto: ancora aspettiamo i documenti – rileva sempre il Pse – che dimostrino la forte (ma anche la debole) condivisione. Al momento a noi risulta che nessuna condivisione ci sia mai stata né nella coalizione né nel Pd se è vero che due segretari di circolo non sono stati neanche consultati.
3) “Se le primarie possono non farsi ma Presta non va bene non si va da nessuna parte” (Adamo riferito ad Ncd).
Quindi – fa notare il Pse – per loro non solo le primarie non devono farsi quando lo decide il Pd (a Roma) ma per di più occorre essere per forza d’accordo sul loro nome altrimenti “non si va da nessuna parte”. Secondo Adamo l’ Ncd non può essere alleato a Milano e non esserlo a Cosenza. Forse non è sbagliato ricordare all’esponente del Pd che pretendere le stesse regole in tutta Italia non è una incoerenza; al contrario sono lui e la sig.ra Covello – che esalta le primarie a Roma e le sopprime a Cosenza – a non essere alleati della loro coerenza.
4) “Non bisogna cedere alle scelte identitarie o al frazionismo” (Guerini rivolto al Pse).
Se rivendicare l’identità di cosentini di sinistra – sottolinea su uesto ultimo punto il Pse – che vorrebbero avere qualche voce in capitolo sulle scelte per la città è un disvalore per Guerini (che ama decidere a Roma per tutti) non lo è per noi. Quanto al frazionismo a Guerini sarà sembrato un successone aver riempito la stanzetta del Pd. Se qualcuno gli avesse esposto i numeri delle ultime comunali – Pd ed alleati con sindaco uscente 15%; Pse con alleati 27% – avrebbe evitato di darsi da solo del ‘frazionista’.
“La posizione del Pse e degli alleati – conclude la nota – è sempre quella: niente contro il Pd e men che meno contro il candidato. Tutto contro l’arroganza di chi pensa di poter disporre a piacimento con prepotenza delle vite degli altri”.
