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Dermatite atopica, più rischio per i bambini
Sempre più rischi per la pelle dei bambini, quasi un bambino su due sotto i cinque anni soffre di dermatite atopica in testa. A denunciare il fenomeno sono i pediatri della Fimp
(Federazione italiana medici pediatri), riuniti a Montecarlo per il convegno internazionale “L’eccellenza incontra l’eccellenza”, dopo che si è registrato un vero e proprio boom di patologie dermatologiche infantili, raddoppiate nelle ultime tre decadi e addirittura triplicate nelle zone più industrializzate.
La dermatite atopica è una sindrome multifattoriale a trasmissione autosomico recessiva, associata ad altre malattie atopiche come rinite allergica, asma, orticaria, congiuntivite allergica e gastroenteriti allergiche. Nella patogenesi della malattia intervengono fattori immunologici e non immunologici. I primi sono costituiti da allergeni alimentari, inalanti o da contatto, i secondi da irritanti esterni, infezioni, disturbi neurovegetativi, disturbi del metabolismo lipidico, sudorazione e stress.
Anche se per l’Organizzazione Mondiale della sanità l’imputato numero uno è l’inquinamento.
Il referente nazionale della rete dermatologica Fimp, Giuseppe Ruggiero, dice: “Le malattie della pelle rappresentano ormai il 20-30% delle visite che ogni pediatra esegue, con una maggior prevalenza di dermatite atopica.Sintomi possono esser ridotti con il corretto trattamento della patologia – I disturbi maggiori (prurito, eczemi, secchezza diffusa, perdita di compattezza e turgore, comedoni e punti neri, brufoli, specie nelle zone a maggior rischio di dermatite come mani e viso, o gambe e le ginocchia, più soggette allo sfregamento dei vestiti) si possono “prevenire o lenire – ha sottolineato Mele – educando i genitori al corretto trattamento della patologia, dall’uso costante di creme emollienti contro la secchezza cutanea o di prodotti specifici in caso di lesioni infiammatorie”.
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