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Decesso Ferraro: spunta l’ipotesi di un’infezione non curata

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Decesso Ferraro: spunta l’ipotesi di un’infezione non curata

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COSENZA – Cuore matto? No. Semmai diagnosi sbagliata e cura inefficace.

Sembrano essere queste le coordinate sulle quali la Procura della Repubblica di Bari, per tramite del pm Lidia Giorno, su sollecitazione dell’avvocato Massimiliano Coppa, legale del foro cosentino, esperto in colpa medica, avrebbe intenzione di orientare le indagini, relative al decesso di Luigi Ferraro, il cantautore cosentino, che, con il romanticismo delle sue note e la dolcezza della sue parole, ha fatto innamorare i giovani. Il cantautore è spirato in una clinica di Bari, dove s’era recato, per sottoporsi ad un intervento chirurgico a cuore aperto, per la sostituzione di una valvola cardiaca. Ma, alcune ore dopo l’intervento, il cuore del cantautore cosentino ha cessato di battere di colpo. Lui, che, con il suo Tvb, (il singolo uscito due anni fa, ndr) aveva conquistato centinaia di fans, lui che nelle sue canzoni parlava del vero amore, lui che invitava sempre ad ascoltare il cuore, è stato tradito proprio dal cuore. Il suo. La morte di Luigi Ferraro, ha spento per sempre il suo contagioso sorriso, quel suo modo di essere gentile e romantico, che l’aveva portato a diventare l’ultimo menestrello d’amore, ha mandato in frantumi i suoi sogni, e ha fatto precipitare nel tunnel della disperazione i suoi familiari, desiderosi di conoscere la verità, sul perchè e per colpa di cosa o di chi, il loro congiunto non c’è più. L’esame necroscopico, effettuato presso l’obitorio dell’Annunziata, è stato eseguito dai cattedratici Margherita Neri, luminare dell’Università di Foggia e Gabriele Di Gianmarco, rinomato cardiochirurgo dell’Università di Pescara. I due esperti hanno eseguito l’esame autoptico, in collaborazione con un qualificatissimo pool di esperti, composto da Vincenzo Pascali, ordinario di Medicina legale all’Università cattolica del Sacro Cuore-Policlinico Gemelli di Roma, da Berardo Cavalcanti e Vannio Vercillo, anatomopatologi dell’Asp di Cosenza. Il pool di esperti (i due cattedratici sono stati nominati dal sostituto procuratore della Repubblica di Bari, gli altri due, sono consulenti di parte, scelti dall’avvocato Massimiliano Coppa, ndr) hanno il compito, sulla base degli accertamenti necroscopici effettuati, di scoprire cos’ha causato il decesso, improvviso e incomprensibile del cantautore. Per il momento, la procura della Repubblica pugliese ha aperto un fascicolo contro ignoti. Le indagini serviranno a capire se al posto di quel generico fascicolo contro X e Y, potranno essere iscritti in calce i nomi di chi, presuntamente, potrebbe aver causato la morte del cantautore cosentino. L’avvocato Massimiliano Coppa, in base alla lettura della cartella clinica e sotto la visione di alcuni consulenti medici, ha notato che dall’anamnesi della cartella clinica, emerge chiaramente un’imponente infezione batterica nosocomiale ad alto rischio di sepsi, che ha afflitto, per oltre quattordici giorni, il decorso post operatorio del giovane paziente. L’avvocato Massimiliano Coppa, scelto dalla famiglia di Luigi Ferraro, ha accettato l’incarico insieme ai colleghi Paolo Coppa, Luigi Forciniti e Chiara Penna. Raggiunto telefonicamente il legale cosentino, ha spiegato che “la famiglia di Luigi Ferraro vuole conoscere solo le cause del decesso del giovane, non c’è alcuna intenzione di avventurarsi in ipotetici profili di colpa nei confronti di alcuno. La famiglia – ha proseguito il legale, specializzato in colpe mediche, ha massima fiducia nella magistratura e nel suo lavoro”.

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