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Il grillino di Cosenza alla Camera: “Priorità ai disoccupati”
COSENZA – Dalla sede di via Tancredi, il neo-deputato Sebastiano Barbanti festeggia prima di volare a Roma.
“Farò il pendolare, – precisa – siamo stati eletti nel territorio e dobbiamo stare sul territorio. Lavorare in altro modo sarebbe impensabile”. “Abbiamo spodestato tutti i feudi, – dichiara senza esitare – non solo Cosenza, Rende, Montalto, Castrolibero e Castiglione, ma anche Corigliano, Acri, Rossano. Questa è la cosa che ci ha dato più soddisfazione. Significa che in Calabria non esiste solo il voto di scambio, ma anche il voto di opinione. Cosenza è il capoluogo di provincia in cui abbiamo avuto più voti, il lavoro che abbiamo fatto è stato ripagato. Anche a San Luca siamo stati premiati con il 18% dei voti. Un paese sul quale regnano i pregiudizi e dove invece abbiamo trovato gente splendida. Un vecchietto ci ha fatto notare che eravamo stati gli unici ad andare lì. Lo ho abbracciato, mi ha commosso”.
“Bisogna ridare dignità ai padri di famiglia senza lavoro. Il reddito di cittadinanza – afferma il neo-deputato – è la prima istanza che porteremo in Parlamento. I nostri disoccupati devono poter contare su uno Stato sociale che gli permetta di sopravvivere, gli proponga dei lavori e se rifiuta è ovvio che il sussidio decade. I soldi per farlo ci sono. Come: risparmiando sugli F35, sulle auto blu, eliminando la TAV, risparmiando sulle province, tagliando i finanziamenti ai partiti, i rimborsi elettorali, gli stipendi dei Parlamentari. Così risparmieremmo 56 miliardi di euro, senza mettere le mani in tasca agli italiani e riusciremmo a garantire 800 euro al mese ad ogni nostro disoccupato per ben due anni”.
“Alleanze? No, per carità. Possiamo ragionare sulle idee. Le idee non sono né di destra, né di sinistra e se sono a favore della comunità possiamo appoggiarle e lavorare insieme. Bisogna lavorare per i cittadini. Il ritorno alle urne sarebbe pericoloso, – afferma Barbanti preoccupato – la Grecia in confronto a noi potrebbe apparire come Disneyland”.
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