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“La strega di Portobello” di Paulo Coelho

“Cosa desideri tu?

Di certo non puoi voler essere felice, perchè è facile e noioso.

Non puoi desiderare solo di amare, perchè è impensabile.

cos’è che vuoi, eh?

vuoi giustificare la tua vita – viverla nel modo più intenso possibile.

E questo è al tempo stesso, una trappola e un’estasi. Guardati dal pericolo e vivi la gioia, l’avventura di essere la Donna che si trova al di là dell’immagine riflessa nello specchio.”

 

Paulo Coelho nato a Rio De Janeiro il 24 agosto 1947 è considerato uno degli autori più importanti della letteratura mondiale.

Proveniente da una famiglia borghese residente nel quartiere residenziale di Botafogo, sin da giovanissimo mostra una vocazione artistica ed una sensibilità fuori dal comune. Iscritto alla Scuola Gesuita San Ferdinando, mal ne sopporta le regole, soprattutto l’imposizione della preghiera, pur scoprendo qui la propria vocazione letteraria: il suo primo premio letterario fu vinto infatti in un concorso scolastico di poesia. Nel corso della sua carriera ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti in molti paesi. I lettori e i critici apprezzano in particolare il suo stile poetico, realistico e filosofico così come quel suo “linguaggio simbolico che non parla alla nostra testa ma al nostro cuore”.

Come possiamo trovare il coraggio di essere sinceri con noi stessi, anche se non abbiamo alcuna certezza su chi siamo davvero? Ecco la domanda che anima “La strega di Portobello”, il romanzo di Paulo Coelho. È la storia di una donna misteriosa di nome Athena, raccontata attraverso le voci di molte persone che la conoscevano bene, o che l’avevano soltanto incontrata. Le persone creano una realtà, e poi si ritrovano vittime di essa. Athena si ribellò a tutto questo e pagò un prezzo altissimo. Il suo grande problema era quello di essere una donna del XXII secolo che viveva, però, nel XXI e lo rivelava a tutti. Ha pagato un prezzo? Senza dubbio. Ma avrebbe pagato un costo ben più alto, se avesse represso la sua esuberanza. Sarebbe stata amareggiata, frustrata, preoccupata di “ciò che penseranno gli altri”, e avrebbe continuato a ripetersi: “Prima risolverò queste faccende, poi mi dedicherò al mio sogno”, sempre lamentandosi del fatto che “le condizioni ideali non arrivano mai”.

 

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