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Schiavitù e prostituzione, segregata 22enne: arrestate aguzzine
CORIGLIANO CALABRIA – Due donne di nazionalità rumena sono state arrestate dal personale della Polizia di Stato del Commissariato di Rossano.
L’accusa mosse dagli inquirenti sono legate al reato di riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso con altri connazionali. Al termine di una intensa attività investigativa, nella mattinata odierna, la Polizia di Stato di Rossano a Schiavonea, conduceva agli arresti domiciliari Marin Oana Daniela, classe 1991 e Cirlescu Tudorita, classe 1987, domiciliate in Corigliano Calabro. La misura restrittiva veniva emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, in quanto le due donne risultano gravate da indizi di colpevolezza in ordine al reato di riduzione in schiavitù, perché, in concorso tra di loro e con altri connazionali, esercitavano su una ragazza 22enne poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà, procurandogli lesioni, tenendola “segregata in casa”, impedendogli di ricorrere alle necessarie cure mediche, controllando i suoi spostamenti, impedendo che la stessa potesse allontanarsi da casa ovvero dal luogo di esercizio del meretricio in assenza o senza il consenso degli stessi.
In particolare, riducevano e mantenevano la giovane migrante rumena in uno stato di soggezione continuativa, costringendola in particolare, mediante minaccia e violenza, a prestazioni sessuali che ne comportavano lo sfruttamento. Inoltre sia la Marin Oana Daniela che la Cirlescu Tudorita, in concorso tra di loro e con altri connazionali, risultano colpiti da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, in quanto dopo aver indotto la ragazza a recarsi nel nostro territorio nazionale, dal mese di luglio 2009 al mese di agosto 2012, al fine di farle esercitare la prostituzione, in concorso ed unione tra loro sfruttavano e favorivano la prostituzione della medesima, accaparrandosi i guadagni proventi dell’attività di meretricio, gestendo la predetta attività, compresi gli orari di esercizio, contando gli incassi, nonché controllando il numero di clienti che frequentava e ogni suo spostamento. In particolare l’attività di indagine del personale di Polizia del Commissariato di Rossano si è svolta attraverso: acquisizione di dettagliate denunce da parte della giovane; sopralluoghi sui luoghi descritti dalla stessa; individuazioni fotografiche, escussione di persone e attività di controllo sulla SS 106 volte all’identificazione di giovani donne dedite all’attività di meretricio, alcune delle quali svolte in epoca antecedente alla presentazione delle denunce, con le quali si avevano riscontri diretti e immediati alle dichiarazioni della parte offesa.
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