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Tossicodipendente in coma, annullata condanna

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Tossicodipendente in coma, annullata condanna

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CATANZARO –  La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d’appello che confermo’ la condanna gia’ inflitta in primo grado a Claudio Merola, il

catanzarese accusato di lesioni come conseguenza di altro delitto per avere, secondo la Procura, ceduto sostanze stupefacenti in una comunita’ per tossicodipendenti del capoluogo calabrese ad un acquirente finito poi in coma.

Il Giudice supremo ha accolto il ricorso del difensore di Merola, l’avvocato Eugenio Perrone, il quale ha insistito sull’ipotesi che lo stato di salute della vittima sarebbe stato determinante nella vicenda, e non la droga che, peraltro, assunse anche lo stesso imputato, come del resto confermerebbe la stessa cartella clinica della parte offesa nella quale non si fa cenno ad alcuna overdose.

La stessa tesi che il penalista aveva gia’ sostenuto nei precedenti gradi di giudizio, quando chiese senza ottenerla una perizia medico legale che, a questo punto, dovrebbe invece essere disposta nell’ambito del secondo giudizio d’appello che si terra’ a Catanzaro. Il primo fini’ il 27 febbraio scorso, quando la Corte confermo’ la sentenza di primo grado emessa il 10 giugno precedente dal tribunale collegiale che condanno’ l’imputato un anno e dieci mesi di reclusione – a fronte dei sette anni chiesti dal pubblico ministero -, dopo che il perito nominato dai giudici concluse per la sua seminfermita’ mentale.

Seimila euro il risarcimento attribuito alla parte civile dal collegio, che all’epoca revoco’ a Merola la misura cautelare degli arresti domiciliari cui era sottoposto lasciando a suo carico il solo obbligo di dimora nel comune di residenza, senza disporre inoltre alcuna misura di sicurezza nei confronti dell’imputato, poiche’ il perito concluse che non era socialmente pericoloso.

Un precedente giudizio nei confronti di Claudio Merola si era concluso l’8 novembre scorso con una condanna a quattro mesi di reclusione per il reato di evasione. Merola si trovava infatti sottoposto agli arresti domiciliari presso la comunita’ per tossicodipendenti, dopo essere stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta per le gravi lesioni subite dalla persona che ha assunto la droga acquistata, secondo le accuse, proprio da lui. 

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