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Risolto il giallo del mare e il mistero di Fb: Anna Curatolo
COSENZA – Il “giallo” del mare, sfocia nel mistero sul social. Ricordate la misteriosa donna, rinvenuta cadavere tra gli scogli
di Reggio Calabria? Ricordate, lo riportavamo ieri, la segnalazione su facebook di una donna scomparsa da Cosenza? Ebbene, i carabinieri di Reggio Calabria, così come i loro colleghi di Cosenza, non hanno dubbi: la donna del mare è Anna Curatolo, l’impiegata di banca (dipendente Ubi) 55enne, scomparsa da Cosenza e per la quale, al fine di ricercarla, s’erano mobilitati gli utenti di Facebook. Erano stati i familiari e gli amici della donna, a postare sulle loro bacheche, quello stato di sos, “condiviso” in poche ore da tutti gli iscritti al social. A questa amara, tragica conclusione, i carabinieri di Reggio Calabria sono arrivati, dopo aver per ore ed ore, ascoltato persone, raccolto indizi e “parlato” con il cadavere di quella donna, con i suoi vestiti e con la scena del crimine. Sono stati alcuni dettagli (la donna lo ricordiamo era senza documenti, ndr) a dare la svolta alle indagini. Ora restano tanti altri misteri: perchè Anna Curatolo è scomparsa da Cosenza, da chi o da cosa si stava allontanando? Perchè arrivare a morire tra gli scogli di Reggio Calabria? Domande, interrogativi e quesiti, ai quali è ancora troppo presto per dare delle risposte. Quando i militari dell’Arma di Cosenza, coordinati dal colonnello Francesco Ferace, comandante dell’Arma provinciale, hanno raccolto la denuncia di scomparsa da parte dei familiari e degli amici della bancaria, hanno avviato le indagini, puntando come spesso accade, come atto dovuto, all’ipotesi di un allontanamento volontario. Sulle tracce di Anna Curatolo, non c’erano solo i carabinieri, gli amici, i familiari e i conoscenti, ma anche due religiosi: don Dario e don Umberto, parroci della chiesa di Santa Teresa, che avevano un legame forte con Anna per via di quella sua fervente devozione alla chiesa e a Dio. Proprio questo legame forte con la religione, rende ancora più incomprensibili le dinamiche di quello che appare come un suicidio. La donna, dicono gli amici, era sempre in parrocchia, non si perdeva una funzione religiosa. Nessuna, tra l’altro delle persone ascoltate dagli inquirenti, aveva notato comportamenti strani da parte della 55enne. Si pensa che la bancaria, celasse sotto quella sua apparente normalità quotidiana, una forma di depressione mascherata. Le indagini sull’identificazione del cadavere, rimasto per ore tra gli scogli, sono finite, resta da capire quale “demone” della mente ha spinto Anna Curatolo fino a Reggio Calabria e poi giù tra gli scogli del lungomare reggino.
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