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Rom, la fila in banca per i contributi del Comune e al centro storico occupati alcuni alloggi disabitati (AUDIO INTERVISTA)

Cosa faranno ora i rom con il contributo di 600 euro per ogni capo famiglia e di 300 euro per ogni membro del nucleo familiare che restano in città? 

COSENZA – Continuano le polemiche attorno alla gestione dei nuclei familiari rom a Cosenza, dopo lo smantellamento della tendopoli. Ieri gli operai del Comune hanno lavorato per ripulire la zona, lasciata nel totale degrado, tra immondizia e sporcizia. Da parte dei cosentini, in questi giorni si sono levate dure critiche per la decisione dell’amministrazione comunale di concedere 600 euro di contributo ad ogni capofamiglia più altre 300 per ogni membro di ogni nucleo familiare.

Una decisione, quella di ‘dare soldi’ ai rom per tornare in patria o trovare un alloggio, che ha scatenato l’ira di molti cittadini soprattutto quelli che pensano quanto sia difficile per alcune famiglie tirare a campare anche a causa della crisi del mercato del lavoro. Ieri intanto, si è registrata la fila allo sportello della Banca Carime di Cosenza, per il prelievo dei contributi destinati ai rom. E su Facebook, sono state tante le segnalazioni dei cosentini, seppur discordanti: qualcuno ha affermato di aver visto con i propri occhi alcuni rom entrare nei supermercati per spendere quei soldi in cibo e… “bevande”. Altri hanno notato la presenza di diverse famiglie nel centro storico dove alcuni appartamenti disabitati sarebbero stati occupati.

A detta del sindaco Occhiuto, questo “investimento” è stato utile alla città per risolvere un problema che per 20 anni (dalla zona dei Gergeri al campo sul fiume Crati) è stato ignorato. E anche il vicesindaco Vigna, aveva sottolineato ieri ai microfoni di Rlb Radioattiva, che non sarà consentito alcun tipo di insediamento in futuro, soprattutto non ci saranno più a Cosenza baraccopoli o campi rom.
Altra situazione che si è venuta a creare è quella di famiglie che non sarebbero riuscite a trovare casa, e che ancora vivrebbero all’addiaccio, molte delle quali con bambini piccoli. E’ anche vero però che i rom ospitati nella tendopoli da mesi sono stati invitati a trovare una sistemazione. Intanto al centro storico, c’è chi non apprezza tanto la loro presenza. Una città divisa con al centro una comunità alla quale si chiede di integrarsi.
Stamattina ai microfoni di Rlb Radioattiva è intervenuto l’avvocato Eugenio Naccarato, legale delle associazioni e responsabile regionale di Amnesty International, che da anni si occupano di tutelare e aiutare la comunità rom-romena, e che ad agosto ha presentato un esposto firmato da diverse associazioni sulle condizioni di invivibilità della tendopoli.

ASCOLTA L’INTERVISTA

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