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Estradato in Italia il boss Bruzzese. Arrestato in Canada nel 2013 è considerato ai vertici della ‘ndrangheta

Local Input~ Carmelo Bruzzese, 61, of Siderno, Italy, is named by Italian authorities as an 'Ndrangheta leader in Italy who was a trusted partner of Vito Rizzuto, the Montreal Mafia boss currently in prison in the United States. The 'Ndrangheta is the proper name of the Mafia that formed in Calabria. He is under arrest in Italy. Story by Adrian Humphreys -- SATURDAY (Possibly MONDAY as well but weaker tie)

Il presunto boss che decideva le affiliazioni ai clan arriverà all’aeroporto di Fiumicino. Secondo gli investigatori è considerato l’uomo di collegamento tra Milano e le cosche in Calabria

ROMA – Estradato in Italia il boss Bruzzese che arriverà a Roma proveniente dal Canada. L’uomo è ritenuto dai magistrati al vertice delle cosche di ‘ndrangheta tra Milano e la Calabria Verrà. Da lui passavano decisioni e soprattutto nuove affiliazioni. Originario di Grotteria, in provincia di Reggio Calabria, già capo della locale ‘ndrina, era nel Nord, in Lombardia, che Carmelo Bruzzese aveva scalato, veloce e prepotente, i vertici delle cosche. Era ricercato dal 2010 quando il GIP del tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia emanò un ordine di cattura. “Latitante a piede piede libero” fu arresto nell’agosto del 2013, quando fu rintracciato dopo un controllo dell’ufficio immigrazioni di Toronto e in seguito arrestato dai carabinieri del Ros. Toronto perché in Canada Caemelo Bruzzese, classe 1949, era scappato e aveva trovato rifugio, riparo e protezione nella folta comunità di immigrati calabresi in canada, che con sempre maggiore sfrontatezza ha ricreato in Nord America gli usi e i costumi, i malaffari e le violenze, della ‘ndrangheta. In Italia Bruzzese era legato alla ‘ndrina di Cormano.

Si muoveva tra hinterland e Milano, con il ruolo di «ufficiale di collegamento» con la Calabria. Ricercato nell’ambito dell’inchiesta «Crimine», secondo gli investigatori Bruzzese aveva l’ultima parola su dove e con chi le cosche dovessero allargarsi al Nord. Decideva di uomini e di sorti, il boss. Decretava se un ragazzo potesse essere pronto o meno ai riti di affiliazione. Se ne era andato convinto che in Canada non l’avrebbero mai scovato o, comunque, stanato, ben sapendo della difficoltà estrema di convincere altre forze dell’ordine e altri giudici dell’urgenza di un arresto per associazione mafiosa. Là infatti il 416 bis non esiste. Così i carabinieri, dopo una lunga trafila di appostamenti, pedinamenti e studi, sono riusciti a dimostrare come Bruzzese avesse violato le rigide leggi sull’immigrazione. E a quel punto, è stato braccato. Oggi la sua estradizione

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