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A munnizza è morta? No, gode di ottima salute
COSENZA – “Mamma mia quanta munnizza”. E’ l’espressione che ognuno di noi, ogni volta che mette il naso fuori casa utilizza per commentare
il problema dei rifiuti. La questione rifiuti a Cosenza è antica quanto la stessa storia della città. Tutte le amministrazioni comunali che, nel corso di cento, cinquanta e passa anni, si sono succedute, non hanno mai risolto il problema. Un problema che, progressivamente, s’è aggravato, fino a diventare un’emergenza, sviluppatasi come un cancro cittadino, andato ormai in metastasi. Anche l’attuale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Occhiuto, sta cercando di risolvere l’emergenza, ma non tanto sul piano pratico, organizzativo e gestionale, quanto sul piano comunicativo. Il dialogo che il Comune, ha instaurato con la città, con l’attivazione di un filo-diretto, è una buona idea, peccato, però, che da solo non basta e non serve a risolvere i problemi. Dicevamo della comunicazione, efficace, convincente, attraente, immediata. da qualche giorno, infatti, alcuni punti strategici della città, sia nel cuore del centro che ai bordi della periferia, sono pieni di cartelloni pubblicitari recanti lo slogan: “a munnizza è morta. Rinasce la dif-fe-ren-zia-ta”. Ma seppur efficace come messaggio comunicativo, lo slogan credo che, difficilmente, troverà applicazione e attuazione pratica tra i cosentini. Perchè? Semplice. Perchè non tutte le strade sono dotate di cassonetti per la raccolta suddivisa dei rifiuti. Certo, prendersela solo con l’amministrazione comunale, non è corretto. Sarebbe fin troppo semplicistico e anche poco corretto scaricare tutto sulla giunta e sulle sue idee. La colpa credo, anzi ne sono convinto, e lo dico da cronista e da cittadino, va equamente divisa anche con l’utenza. Come si può pensare di risolvere, una volta per tutte, il problema senza una presa di coscienza collettiva. Fino a quando, rimarrà attiva anche una sola discarica a cielo aperto, fino a quando non si perderà l’abitudine di “fare pulizia” in auto, gettando tutto ciò che è inutile dal finestrino, fino a quando anche una sola carta, seppur straccia, verrà lasciata cadere su un marciapiede, il problema resterà. Servirebbe, ripeto, una presa di coscienza collettiva, così come servirebbe una maggiore vigilanza da parte dei vigili urbani. Cosenza aspetta di crescere in tutti i sensi e nell’attesa se ne sta affacciata alla finestra, ammirando gli slogan sulla “munnizza è morta”.
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