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La caserma pronta e la ditta fallita: misteri d’Italia

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La caserma pronta e la ditta fallita: misteri d’Italia

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COSENZA – Intoppi burocratici di Stato. Sono quelli che stanno caratterizzando la costruzione della nuova caserma dei carabinieri a Cetraro.

La storia racconta che la struttura, nuova, bella e funzionante è pronta, ma gli inquilini non possono entrarci. Il motivo è legato alla crisi finanziaria che ha travolto, senza apparentemente alcuna possibilità di risoluzione, la ditta Ottagono srl che ha effettuato tutti i lavori. La ditta, infatti, come hanmno dichiarato gli stessi vertici dell’azienda, ha costruito la nuova caserma a sue spese, in virtù dell’accordo stipulato con il Ministero dell’Interno che, a sua volta, si sarebbe impegnato a pagare uncanone annuo al momento della consegna. Nonostante la struttura sia stata consegnata, ben 18 mesi fa, la ditta costruttrice non ha visto nemmeno un centesimo di euro. Dopo aver sollecitato diverse volte il Ministero dell’Interno, senza, però, ottenere alcuna risposta, i vertici della Ottagono si sono rivolti al prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, chiedendo all’inquilino del palazzo del governo di fare da tramite presso lo stesso Ministero. Nonostante l’esistenza di due contratti, ovvero atti bilaterali d’obbligo, intervenuti tra il Ministero dell’Interno,  tramite la Prefettura di Cosenza, e la società “L’Ottagono s.r.l.”, uno datato 2001 e l’altro datato 2009, nei quali il Ministero si impegnava a riconoscere un canone di locazione annuo da versare alla società in rate semestrali anticipate, una volta consegnato l’immobile, il cui importo era già stato soggetto a parere di congruità da parte dell’agenzia del territorio di Cosenza e reso ufficiale nell’apposito Capitolo di Bilancio dello Stato, la società non può aprire e consegnare la caserma ai carabinieri sebbene i lavori siano stati completati,  poiché lo Stato Italiano, a causa della crisi economica, non dispone delle somme  a suo tempo pattuite. Un vero paradosso! “Non dobbiamo essere eroi di mafia ma attivare la legalità nel modo migliore” hanno ribadito i rappresentanti istituzionali, che hanno annunciato l’avvio di una petizione popolare.Anche il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, s’è interessato, personalmente, alla vicenda, assicurando ai vertici della ditta, il suo impegno. Lo stesso hanno fatto e continuano a fare anche i consiglieri regionali Mimmo Talarico e Gianluca Gallo. Ma i tempi elefantiaci della brurocrazia italiana, rallentano la positiva conclusione della vicenda. La crisi finanziaria ha, intanto, messo in ginocchio la Ottagono Srl che, non ha più come pagare gli stipendi ai suoi operai, nonchè saldare i conti con i fornitori. Nell’attesa di trovare una soluzione, si spera definitiva, i carabinieri di Cetraro, continuano a rimanere nella vecchia caserma, ormai fatiscente e piccola, per la quale il Ministero paga un canone di 30mila euro all’anno. 

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