Calabria, Puglia, Basilicata, Marche, Abruzzo e Molise unite nell’intento di scongiurare gli interventi delle multinazionali petrolifere.
CATANZARO – L’Assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – ha ringraziato il Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto, il Vice Presidente D’Agostino, tutti i Consiglieri regionali e l’intera Giunta, “per aver concordato di deliberare sulla proposta di un referendum abrogativo dell’articolo 35, comma 1, del Decreto Sviluppo che autorizza attività di prospezione, ricerca e coltivazione di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi a terra ed a mare. Questa proposta è stata frutto di un impegno che ho assunto insieme all’intero Consiglio regionale, sin dal mio insediamento, ossia quello di tutelare il nostro territorio, e ringrazio quanti con estrema sensibilità hanno sposato questa linea di azione, che sarà oggetto di discussione nel prossimo Consiglio Regionale, programmato per il prossimo ventotto settembre.
Una delle prime iniziative, tenutasi a Termoli, è stata proprio quella di avviare azioni congiunte con i Governatori di Puglia, Basilicata, Marche, Abruzzo e Molise contro le attività di estrazione di idrocarburi nelle nostre acque alla quale è seguito un importante incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, lo scorso ventinove luglio, dove è stata presentata una moratoria contro tutte le azioni che implicano le trivellazioni nel mare. Abbiamo illustrato le motivazioni contrarie alla campagna promossa dallo Stato che prevede l’istallazione di piattaforme estrattive nei nostri mari (la subsidenza, l’alto rischio sismico, la presenza di parchi marini protetti e parchi archeologici di fama mondiale). Ed è stato più volte ribadito che se la risposta da parte del Governo non fosse stata chiara ed esaustiva, si sarebbe proceduto, nel rispetto della Costituzione, alla richiesta di deliberazione di un referendum abrogativo dell’art. 35 del “Decreto Sviluppo” da parte delle 6 regioni coinvolte”.
“Credo che si può anche evitare il referendum se si apre il dialogo. E ci sono tutte le condizioni per farlo”. Lo ha detto il governatore della Calabria, Mario Oliverio, oggi a margine della riunione con i governatori delle Regioni interessate dalle trivellazioni nell’Adriatico e nello Jonio, per decidere la data in cui i Consigli regionali deliberanno la richiesta di un referendum. “D’altronde – ha aggiunto – stiamo ponendo problemi di interesse vitale per i nostri territori, perché il mare è la più grande risorsa che abbiamo come terrori che si affacciano sull’Adriatico e sullo Jonio. La nostra – ha concluso – è una posizione di confronto positivo. Anzi, la posizione della Regione è di grande responsabilità”.
