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‘Fumavo eroina, ora ho chiuso anche con le sigarette’, storia di un ex utente della comunità di Altilia

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‘Fumavo eroina, ora ho chiuso anche con le sigarette’, storia di un ex utente della comunità di Altilia

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Aveva diciannove anni e non pensava di essere tossicodipendente solo perché non aveva mai usato una siringa.


 

COSENZA – Paolo ha ventisette anni, vive nel milanese e deve quella che definisce la sua ‘rinascita’ al centro Narconon Falco di Altilia. Si tratta di una delle due comunità del cosentino gestite da un’equipe che rifiuta la preghiera e sostanze come il subutex per sconfiggere le dipendenze. Insieme alla struttura di Santa Domenica Talao ospita attualmente dodici persone la metà dei quali minori tra i 15 e i 17 anni. Vengono da Veneto, Puglia, Liguria, Campania, Abbruzzo, Lazio, Marche, Calabria, Svizzera e le droghe che usavano prima di entrare nel centro erano principalmente marijuana, hashish, cocaina, eroina, ecstasy, crack e metadone.

 
 

‘’La tossicodipendenza non è una malattia, – afferma Paolo – ma solo un periodo della vita in cui si ha un vizio. Ho iniziato a 14 anni con le canne sino ai 16 anni, poi ho conosciuto la cocaina. Andando a ballare ho iniziato a fare uso di ecstasy finchè non mi sono avvicinato all’eroina. Proprio l’eroina è stata la droga che mi è piaciuta di più ed ho continuato ad usarla finchè non ho iniziato a farmi di tutto ciò che mi capitava sotto mano. Vagabondavo tra le stazioni del milanese e cercavo di sniffare e fumare tutte le droghe che mi proponevano. I più grandi problemi che ho avuto sono stati con la chetamina e l’LSD.

 
 

Avevo 19 anni vivevo nell’hinterland milanese e mia madre era disperata. Inizialmente pensò che era solo una crisi adolescenziale poi si rese conto del problema. Io nella droga avevo trovato una soluzione apparente per la mia vita quindi qualsiasi problema avessi, dal litigio con i genitori a quello con la fidanzata, lo risolvevo con gli stupefacenti. All’improvviso mi hanno mandato ad Altilia nella comunità Narconon, ma io non credevo di avere un problema. Pensavo di ritrovarmi in un posto in cui si zappa la terra e si prega, ma per fortuna non fu così. Il primo colloquio è stato con un ragazzo che aveva fatto lo stesso mio percorso dieci anni prima.

 
 

Lui era dipendente da eroina rubava le autoradio ed oggi è padre di tre figli. Ero rimasto affascinato dalla sua storia però pensavo che lui fosse stato un tossico perché l’eroina se la iniettava in vena ed io non lo ero solo perché la fumavo. Fu lui a farmi notare che avevo perso molto della mia felicità e che potevo ritrovarla. Ho poi fatto diversi colloqui con gli assistenti sociali del Sert perché ero stato fermato dalla polizia con delle droghe e avevo già rifiutato i palliativi tipo subutex o metadone. Al Narconon si usano degli integratori di vitamine e minerali che riportano in equilibrio il fisico a cui mancano alcune sostanze a causa dell’abuso di stupefacenti. A ciò si aggiungono massaggi per rilassare i muscoli in fasi particolari come le crisi d’astinenza da eroina o il delirium tremens dovuto all’alcool. In più si lavora su se stessi, come ho fatto io.

 
 

Sono sposato da oltre tre anni con una donna che non ha mai fatto uso di droghe, non fumo più neanche sigarette e non bevo alcool. Nemmeno al mio matrimonio ho bevuto, non mi fa più piacere la sensazione dell’ebbrezza da alcolici. Finito il mio percorso sono rimasto nel centro altri mesi per aiutare i ragazzi, mi sarebbe piaciuto vivere a Cosenza, ma alla fine ho deciso di tornare dai miei genitori. Era doveroso dopo quello che hanno fatto per salvarmi dalla droga. Per evitare che altri giovani cadano in quello che fu il mio baratro da sei anni faccio prevenzione ed informazione nelle scuole, tra gli adolescenti. Non è una novità che gli adolescenti si avvicinino al mondo delle droghe. Diversi giovani fanno uso di alcool e cannabinoidi, mentre di rado usano le cosiddette droghe pesanti come cocaina, ecstasy ed eroina.

 
 

Credo che l’uso di marijuana non sia da sottovalutare perché la coltivazione massiccia quadruplica il THC mentre la sostanza antagonista CBD (che è un antipsicotico) è quasi eliminata. Ciò causa diversi effetti collaterali quali attacchi di panico e crisi d’ansia che si manifestano anche dopo ore o giorni. Ho incontrato tanti giovani dal confine della Svizzera alla punta estrema della Sicilia. Sono stato anche in Calabria e in provincia di Cosenza. L’approccio alle droghe è identico in tutta Italia. La differenza forse sta nel vivere in una grande metropoli o in un piccolo paesino dove paradossalmente è più facile espandere il consumo di stupefacenti a macchia d’olio così come avviene nelle città portuali dove arrivano illegalmente enormi quantitativi di droga. Il provare basta per andare avanti, se non c’è la prima volta non ci saranno neanche le volte successive”.

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