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Gelosia: individuato l’aggressore della donna

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Gelosia: individuato l’aggressore della donna

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COSENZA – Ossessione d’amore. E’ stata questa la molla che ha mandato in tilt l’interruttore nevralgico di Fabio, l’omosessuale che ha

aggredito e picchiato Alessandra, moglie di Paolo, l’uomo per il quale ha perso la testa. Perdutamente. Alessandra e Paolo, dopo essere stati ascoltati a lungo dagli agenti della squadra Volante, coordinati dal vicequestore aggiunto Gerardo Di Nunno, sono comparsi in tribunale per raccontare i fatti al pm di turno, Maria Francesca Cerchiara, titolare dell’inchiesta. In entrambi i casi la coppia ha confermato la versione originale dei fatti, quella stessa versione che è “raccontata” anche dalla telecamera del circuito di videosorveglianza, installato in centro. Proprio attraverso la visione dei filmati, gli inquirenti sono riusciti ad isolare i fotogrammi che immortalano Fabio. La donna ha confermato di essere stata avvicinata da Fabio, tra l’altro amico di suo marito, che prima di aggredirla le ha chiesto per l’ennesima volta di fasi da parte. “Lo devi lasciare subito, tu sei l’ostacolo della mia felicità. Mettitelo bene in testa, io lo amo e non rinuncerò mai a lui”. Al rifiuto della donna, ad acconsentire alla richiesta, è scattato, da parte di Fabio, l’aggressione, fermata dal tempestivo intervento di alcuni passanti che sono intervenuti in difesa della donna. La coppia, tanto agli inquirenti, quanto al magistrato ha confermato quegli atteggiamenti possessivi dell’omosessuale: telefonate anonime, scampanellate al citofono, biglietti sui parabrezza delle auto. Paolo ha anche ribadito al magistrato come questa situazione vada avanti da tempo. Ho detto e ripetuto a Fabio che amo mia moglie e che non ho nessuna intenzione di troncare il rapporto con lei. L’unica colpa, o meglio leggerezza, che mi posso imputare è quella di essere stato gentile con Fabio che ha frainteso il mio comportamento. Gliel’ho fatto capire più volte che se voleva la mia amicizia, non doveva immischiarsi nel mio rapporto sentimentale”. Ora la coppia spera di poter ritornare alla normalità, alla vita coniugale di sempre, sperando che la legge faccia il suo corso. Le indagini intanto proseguono, Fabio ha le ore contate. Per lui è pronta una denuncia e forse anche un provvedimento restrittivo per tenerlo lontano dai luoghi abitualmente frequentati dalla coppia.

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