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Lui vuole lui e picchia lei
COSENZA – Il triangolo no, proprio no. Visto l’attacco del pezzo, facile capire che stiamo parlando di una classica storia all’italiana, dove c’è lui,
c’è lei e c’è, immancabilmente l’altra. Ma stavolta non è così, perchè al posto dell’altra c’è l’altro. La storia della tresca, sfociata in un duello di gelosia in una delle più trafficate vie del centro cittadino, vede per protagonista Paolo, suo moglie Alessandra e Fabio (i nomi, ovviamente sono di fantasia, ndr). Quest’ultimo per Paolo ha perso letteralmente la testa. Lo cerca, lo telefona, lo contatta sui social, gli dedica canzoni e poesie, insomma lo vuole. Soprattutto tutto per se. Nel sogno sentimentale di Fabio, però, non è prevista Alessandra. Lei e il suo bambino si devono fare da parte immediatamente. Fabio pur di far capire alla donna che lei è il terzo incomodo, le ha tentate tutte. Incontri, telefonate, messaggi, senza però mai ottenere dalla donna il passpartout per liberare suo marito, di cui è follemente innamorata. A Fabio, però, questi dinieghi non sono piaciuti, tanto da aver incontrato la rivale in amore per strada e, dopo averla aggredita verbalmente, dicendogliene di tutti i colori, l’ha riempita di botte, mandandola in ospedale, con diverse ferite, altrettanti ecchimosi e una buona dose di paura. Chi ha assistito alla scena di gelosia, scattata intorno a mezzogiorno in pieno centro, non credeva ai suoi occhi. Anzi all’inizio, l’atteggiamento calmo e sorridente della donna, davanti alle urla di Fabio e alle sue scenate di gelosia, l’aveva scambiata quasi per una gag. Poi, però, quando gli schiaffi e i calci sono iniziati a ripetizione, tutto è cambiato e anche i più distratti frequentatori del corso si sono fermati per soccorrere in aiuto della donna. C’è stato un momento nel quale la situazione stava degenerando ed è stato quando Fabio, nell’allontanare la donna ha deciso di provare a scipparle il figlio dalla braccia per portarselo con sè. E’ stato a quel punto che tante persone sono intervenute, in difesa della donna, costringendo l’uomo a darsi alla fuga. Immediatamente è stata allertata la sala operativa del 113, nonchè del 118. Mentre gli agenti della squadra Volante, diretti dal vicequestore Gerardo Di Nunno, raccoglievano le testimonianze dei presenti, la donna con il figlioletto in braccia è stata medicata dal personale del Suem. Ad Alessandra sono state diagnosticate ferite varie, alcune anche estese sul volto e sul cuoio capelluto, per le quali è stata accompagnata al pronto soccorso dell’Annunziata. In ospedale anche la donna è stata ascoltata e agli agenti della questura ha raccontato la sua versione dei fatti, denunciando come da mesi quell’uomo ormai le ha strappato di dosso la serenità con telefonate a tutte le ore, scampanellate al citofono, minacce verbali per strada, bigliettini minatori sul lunotto dell’auto, strani disegni nella cassetta delle lettere e altro. La donna per confermare la sua versione ha anche contattato il marito che, saputo dell’accaduto, s’è precipitato in ospedale per sincerarsi delle condizioni della moglie. La donna ne ha approfittato per fargli una domanda: lui prima di picchiarmi m’ha detto che ti ama ed è ricambiato, è vero? Non conosciamo la risposta di Paolo. Intanto, sul fronte delle indagini, i detective del pronto intervento sono ritornati sulla scena del duello e hanno preso in consegna le cassette con le immagini dei circuiti di videosorveglianza, per dare un volto all’aggressore, considerato che il nome e il domicilio già lo conoscono.
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