Quaranta minuti di metro per raggiungere l’Unical da Cosenza, mentre con il ripristino della linea ferrata esistente sarebbe possibile arrivare a Settimo in soli 15 minuti.
COSENZA – Non importa se i sindaci di Cosenza e Rende non intendono assecondare un progetto definito inutile e dannoso. La Regione vuole la metro Cosenza – Rende – Unical. E i 160 milioni di euro stanziati dall’Unione Europea. Una cifra che fa gola a politici ed imprenditori edili, e probabilmente anche all”’indotto” criminale che potrebbe verosimilmente affacciarsi al nuovo mega appalto dell’area urbana. Nel corso del consiglio regionale svoltosi ieri a Palazzo Campanella nella nuova programmazione dei fondi Por Fers 2014/2020 è stata inserita la metro Cosenza – Rende – Unical cui progetto esecutivo è stato già approvato, anche se l’aggiudicazione dell’appalto è ancora al vaglio dei tecnici deputati a scegliere chi realizzerà l’opera. In realtà per collegare Cosenza ad Arcavacata basterebbe ripristinare la vecchia linea ferrata già esistente (l’ex Paola – Cosenza chiusa nell”87) che consentirebbe di ampliare i collegamenti all’area del Savuto e realizzare i 300 metri di viale Parco mancanti. Per fare ciò non necessitano 160 milioni di euro, ma importi ben inferiori.
Alternative che la Regione ha ignorato, senza nessuna apparente ragione anche se secondo il portavoce del Comitato No Metro Mario Bozzo tale ‘svista’ non sarebbe affatto casuale. ”Perchè Comuni, Province e Regione non usano le strutture pronte che già esistono? Per quale ragione – si chiede Bozzo – si vuole investire in un progetto inutile, dannoso ed antieconomico? Basterebbe adeguare i binari con spese modiche. In più manca il ponte tra viale Mancini e viale Principe che unirebbe viale Parco, ci è stato promesso cinque anni fa, ma non abbiamo visto ad oggi neanche la posa della prima pietra. Tutto ciò credo sia voluto, è fatto a posta per rendere necessario questo progetto. Perchè se i due viali non vengono uniti si rende necessario il collegamento con il tram, inutile qualora vi fosse un’arteria unica con dei percorsi dedicati ai filobus da Cosenza a Settimo.
Esiste già il collegamento ferroviario della Calabro Lucana è necessario solo accordarsi con Ferrovie dello Stato. Si potrebbe così arrivare a collegare il Savuto, la Presila, Cosenza e l’Università, ma dalle stanze dei bottoni vogliono la metro a tutti i costi. Altrimenti non si capisce perchè non vengano contemplate queste due strutture già esistenti. Noi siamo assolutamente contrari a questo progetto e ci mobiliteremo in massa per contrastarlo. Ribadiamo che si tratta di una metro che non riduce i tempi di percorrenza, che rischia di ingolfare il traffico intralciando il percorso degli automobilisti su viale Parco e di ghettizzare via Popilia dividendo la città tra est ed ovest. In più è antieconomica. Abbiamo già visto che i Comuni al di sotto dei 400mila abitanti che l’hanno realizzata come Cagliari, Messina e Salerno sono falliti. E questo deficit lo hanno pagato i cittadini con costi per i biglietti altissimi e tasse alle stelle. Investiamo questo denaro per la messa in sicurezza ed un piano antisismico serio nel Centro Storico di Cosenza. E’ quello che ci serve, non la metro”.
