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Bergamini, l’avvocato Anselmo: «al processo in corso, sono emersi depistaggi»
In un lungo post sulla sua pagina Facebook, il legale della famiglia del calciatore scomparso ripercorre alcuni passaggi della vicenda: “l’assassinio di Denis Bergamini è una bufala? È Tutta una mia invenzione?”
ROMA – “Al processo in corso, voluto dalla Cassazione che ha dato il via libera alla riapertura delle indagini sulla morte di Denis Bergamini, stanno emergendo molti depistaggi e falsi in atti di indagine che non corrispondono al vero, a partire dall’ispezione cadaverica mai avvenuta, perché il corpo di Denis non e’ stato nemmeno toccato, e infatti non firmata dal medico”. Così l’avvocato Fabio Anselmo, legale di parte civile dei familiari di Bergamini che sulla sua pagina Facebook, scrive: “L’assassinio di Denis Bergamini è una bufala? È tutta una mia invenzione?”.
“Il 18 novembre 1989 il dott. De Marco andò a constatare il decesso sul posto. Certificò un inesistente sfondamento toracico ed altre lesioni. Si è poi giustificato, anche all’udienza del 26 maggio scorso, sostenendo che allora era giovane ed inesperto nonché emotivamente impressionato dal cadavere di quel ragazzo. Ha poi aggiunto di non averlo nemmeno spostato“.
Il 19 novembre, prosegue Anselmo, “all’indomani, venne eseguita una ‘accurata ispezione cadaverica‘ alla presenza del Procuratore della Repubblica di Castrovillari, dottor Abbate. Furono in tre ad eseguirla. Il procuratore, il maresciallo Carbone, il dott. Raimondi nominato all’uopo quale consulente dal Magistrato. Il verbale descrive ispezioni, ipostasi, lesioni alle parti molle ed ossee in tutto il corpo di Denis. Attività di digitopressione”.
“Il dott. Raimondi, alla stessa udienza del 26 maggio scorso, ha disconosciuto la paternità di tutto quanto descritto nel verbale affermando che quelle non erano parole sue. E difatti lui non lo firmò”. L’avvocato Anselmo mette in luce i “depistaggi” emersi nel dibattimento del processo di primo grado in corso a Cosenza a carico di Isabella Internò, accusata di aver ucciso il calciatore che voleva chiudere la loro relazione.
“Il maresciallo Carbone, lo stesso giorno, ha riconosciuto come propria la scrittura del verbale dicendo – scrive Anselmo – che lo aveva redatto sotto dettatura del Procuratore. Ha confermato, comunque, che il dott. Raimondi aveva fatto quelle valutazioni mediche. Il Procuratore Abbate, chiamato a deporre, subito dopo, ha affermato di aver effettuato personalmente quell’attività descritta nel verbale senza sapersi spiegare la mancata firma da parte del dott. Raimondi. Sia Carbone che Raimondi – prosegue il post di Anselmo – hanno chiaramente detto che quella ispezione in realtà non fu mai fatta così come descritta nel verbale perché rimasero tutti a distanza ‘di un paio di metri’ dal cadavere senza quindi nemmeno toccarlo“.
Il penalista nel post sottolinea ancora che “all’udienza del 8 novembre 2022 è stato il turno del dott. Coscarelli che, nel 1989, venne nominato dal Procuratore di Castrovillari per ricostruire la dinamica dell’incidente in cui aveva perso la vita Denis Bergamini. Depositò in tempi record una relazione che ricostruì ‘l’incidente’. Nemmeno un mese fa, tra le lacrime trattenute per la commozione, ha riconosciuto di essersela inventata perché non gli vennero allora forniti dati sufficienti per effettuare una ricostruzione seria della dinamica degli eventi”. “In 40 anni di onorata professione non gli era mai capitato di dover svolgere il suo ufficio in quelle condizioni. solo una volta – ha detto – per la procura di Paola, ma ho rifiutato l’incarico”.
“Ho inventato quelle cose perché mi hanno insistito – si è giustificato – ed al dott. Abbate non potevo dire di no”, prosegue l’avvocato Anselmo nel suo post. “Eppure c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di sostenere che il caso è inventato da me e cavalcato dal Procuratore Facciolla per fare carriera. Di sicuro l’ha fatta il Procuratore Abbate che poi diventò Presidente del Tribunale di Castrovillari”, conclude Anselmo.
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