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Il report di Agenas: Calabria senza medici e posti letto. E a Cosenza ne mancano 374

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Il report di Agenas: Calabria senza medici e posti letto. E a Cosenza ne mancano 374

Guccione “Il rapporto Agenas non fa che confermare i ritardi e le inefficienze del sistema sanitario calabrese. E la situazione, purtroppo, non è migliorata con la pandemia”

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COSENZA – Ancora una volta emergono criticità cronica sulla sanità pubblica calabrese. In particolare dal rapporto elaborato dall’Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali che ha pubblicato un report sulle performance ospedaliere sulla base di un set di indicatori relativi all’annualità 2019. Quello che emerge dal report è che le strutture pubbliche in Calabria sono sottodimensionate in termini di posti letto e di organici rispetto alle altre aziende italiane. Ad esempio, il policlinico universitario di Catanzaro è l’azienda più piccola – tra quelle esaminate – con i soli 234 posti letto. L’ospedale di Cosenza con i suoi 538 posti letto si scosta rispetto alla mediana nazionale del -25%, stessa percentuale raggiunta dal GOM di Reggio Calabria (547 posti letto) e dal Pugliese-Ciaccio di Catanzaro (488 posti letto). Passando al fronte personale, anche qui l’analisi è negativa: “Ad essere particolarmente carente – si afferma nel report – è la presenza di infermieri nelle aree critiche e di emergenza-urgenza”. Restano dunque scoperti reparti nevralgici come le terapie intensive, la cardiochirurgia e la cardiologia e, quindi, le sale operatorie. Pesante la situazione al Mater Domini di Catanzaro: oltre il 70% in meno, rispetto alla media nazionale, di posti letto e personale in servizio.

Guccione (Pd) “Agenas conferma i ritardi sistema calabrese”

“C’è poco da meravigliarsi a guardare i dati del Report Agenas sulla valutazione delle Aziende ospedaliero-universitarie che confermano la carenza di posti letto negli ospedali calabresi”. Lo afferma in una nota Carlo Guccione, responsabile Pd Sanità per il Mezzogiorno che spiega “purtroppo, non è una novità: lo diciamo ormai da anni e la cosa più grave è che i soldi per il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera ci sono ma restano chiusi nei cassetti. Così come le risorse per l’edilizia sanitaria e per l’acquisto di nuove tecnologie”.

Nella sola provincia di Cosenza – prosegue – mancano 374 posti letto per acuti: è come se fosse stato cancellato un intero ospedale. Questo dato risale al 2019 e dimostra che il Decreto commissariale 64/2016 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete emergenza-urgenza non è mai stato realmente messo in pratica. All’Ospedale Annunziata di Cosenza registravamo, già tre anni fa, meno 144 posti letto per acuti, in quello di Paola-Cetraro bisognava ancora attivare 52 posti letto, 62 a Corigliano Rossano, 96 a Castrovillari. Oggi la situazione non è affatto migliorata, molti reparti sono stati accorpati o chiusi, la gente è costretta ad aspettare giorni in Pronto soccorso in attesa di un posto letto. Ed ecco spiegato anche perché la provincia di Cosenza registra il più alto tasso di emigrazione sanitaria verso le altre regioni”.

“Il rapporto Agenas, dunque – afferma Guccione – non fa che confermare i ritardi e le inefficienze del sistema sanitario calabrese. La situazione, purtroppo, non è migliorata con la pandemia. L’Ufficio del commissario ha a disposizione oltre 51 milioni di euro per implementare i posti letto di terapia intensiva, semi intensiva, e realizzare nuovi Pronto soccorso solo per malati Covid. Oggi, però, scopriamo che sono stati attivati 20 posti letto di terapia intensiva su 134, 11 posti letto di terapia semi intensiva su 136 previsti. Nel frattempo, i Pronto soccorso sono rimasti così com’erano, senza percorsi dedicati a pazienti Covid, Tac e radiologie dedicate”.

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