Italia
Operazione “Porta Robustina”: 25 arresti in 5 regioni, anche in Calabria
Venticinque persone raggiunte da altrettante misure cautelari per traffico di sostanze stupefacenti con modalità mafiose
BARI – Operazione all’alba dei carabinieri in provincia di Bari per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 25 persone. Le accuse sono di traffico di droga con modalità mafiose e le persone coinvolte sono ritenute affiliate a un clan di Bitonto e Palo del Colle, in provincia di Bari. Gli arresti vengono eseguiti dai Carabinieri in Puglia, Calabria, Sicilia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
L’attività investigativa, denominata “Porta Robustina” e condotta dal Nucleo Investigativo di Bari dal 2017 al 2019 – poi integrata fino all’attualità – segue il procedimento penale inerente l’omicidio del cittadino albanese Edvin Sadiku, avvenuto a Binetto il 4 febbraio 2017, proprio nel contesto dello spaccio di stupefacenti, e al successivo omicidio dell’anziana Anna Rosa Tarantino, avvenuto il 31 dicembre 2017 in un contesto più ampio di “guerra” tra due clan rivali operanti nell’area di Bitonto.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), gli elementi raccolti dagli inquirenti e le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, hanno consentito di ricostruire le modalità esecutive di un’associazione, nell’ambito del clan Cipriano, dedita al traffico e alla commercializzazione al dettaglio di sostanze stupefacenti di vario tipo, come confermato anche dai sequestri di circa 1 kg di marijuana, 500 grammi di hashish, 400 grammi di cocaina e 90 grammi di eroina, eseguiti nel corso dell’indagine. Il tutto, con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose, avendo commesso i fatti – si legge nell’ordinanza – “con modalità tipiche della minaccia mafiosa” (“in quanto poste in essere in maniera eclatante, in pieno giorno, in zone frequentate da gente, anche avvalendosi di azioni armate”) e con “finalità palesemente intimidatorie” (“in quanto idonee a mirate a esercitare nelle vittime, appartenenti al clan rivale in conflitto, una particolare coartazione psicologica e uno stato di assoggettamento dovuti alla capacità dell’azione commessa di evocare l’esistenza di consorterie e sodalizi amplificatori della valenza criminale del reato commesso”) .
Oltre all’associazione, ai 43 indagati, di cui 25 raggiunti dal provvedimento cautelare odierno, gli inquirenti contestano, a vario titolo, plurimi episodi di detenzione e spaccio di droga, porto e detenzione di armi, un episodio di estorsione col metodo del cavallo di ritorno e diverse violazioni degli obblighi inerenti la Sorveglianza Speciale. Nel corso dell’attività, sono state sequestrate anche una pistola semiautomatica modello 85 e circa un centinaio di cartucce di vario calibro. Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri è stato condiviso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare, a seguito della quale il Gip del Tribunale di Bari ha disposto l’arresto di 25 soggetti, dei quali 24 tradotti in carcere e uno agli arresti domiciliari.
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