Area Urbana
Addio al generale Ferace. Guidò il comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza
Tra i più importanti ruoli rivestiti nell’Arma, oltre a condurre diverse operazioni contro la mala cosentina, diede vita alla stagione di “Mani pulite”
COSENZA – Addio al generale Francesco Ferace, 62 anni, stroncato da un malore che lo ha colto ieri sera nella sua abitazione a Napoli. Il 9 ottobre 2010 si insediò a Cosenza guidando, per diverso tempo, il Comando provinciale dei Carabinieri. “La scomparsa del generale dell’Arma dei Carabinieri Francesco Ferace addolora la nostra comunità per la quale si è speso con impegno e dedizione per diversi anni interpretando al meglio delle sue possibilità il suo ruolo di servitore dello Stato a tutela della legalità”, ha dichiarato il Sindaco Franz Caruso esprimendo il suo più profondo cordoglio e quello dell’Amministrazione di Palazzo dei Bruzi.
“Nel ricordare la figura del generale Ferace – sottolinea ancora Franz Caruso – ricordo anche che era cittadino onorario di Cosenza, riconoscimento che gli venne attribuito nel novembre del 2017. Francesco Ferace fu vicino alla nostra città, non solo perché si adoperò in molte occasioni a tutela della legalità e nella ferma azione di contrasto contro ogni forma di manifestazione del crimine organizzato, ma anche perché partecipò a molte delle attività, soprattutto quelle culturali, che si svolsero durante la sua permanenza a Cosenza. Di lui ricorderemo a lungo l’intelligenza, le spiccate capacità investigative ed inoltre la generosità che lo contraddistingueva, anche nell’esercizio di funzioni certamente non agevoli, così come colpiva il suo sentirsi cosentino a tutti gli effetti, perfettamente calato nel nostro contesto territoriale al punto da avvertire l’importanza della storia e della cultura della nostra città. Alla sua famiglia ed ai figli giungano, in questo doloroso momento – ha concluso il Sindaco Franz Caruso – le mie più sentite condoglianze”.
Francesco Ferace: la carriera al comando dei Carabinieri di Cosenza
Francesco Ferace, già generale di brigata nell’Arma dei Carabinieri, vantava curriculum di altissimo profilo, avendo svolto tra l’altro incarichi importanti nell’Arma anche a Vibo Valentia, Catanzaro, Roma Ostia e Cosenza, oltre ad essere stato ufficiale addetto nell’ufficio di coordinamento e pianificazione delle forze di polizia presso il ministero dell’Interno nel 2002 e nel 2003. Laureato in Giurisprudenza, Scienze della sicurezza e Scienze della sicurezza interna ed esterna, era iscritto all’albo dell’Ordine degli avvocati di Roma. Napoletano verace con grande esperienza alle spalle, caratterizzata da numerosi successi – tra cui l’aver dato vita alla stagione di “Mani pulite” a Ostia – accettò la sfida di Cosenza con entusiasmo, ben consapevole che quell’etichetta di isola felice del panorama Calabria, tuttavia ha un suo sottobosco criminale e delinquenziale da non sottovalutare. Con i suoi uomini ha messo la firma alle più importanti operazioni contro la mala cosentina, disarticolando, sotto la regia del pool antimafia della Dda di Catanzaro, alcune fra le più pericolose e sanguinarie cosche locali, responsabili della violenta stagione del terrore degli anni ’80. Da comandante dell’Arma ha attivato anche un pool di carabinieri scelti per affidargli la gestione della task force operativa contro i componenti dell’anonima rapine e il risultato è stato straordinario. La sua passione per il giornalismo lo portò sin da subito ad instaurare un rapporto con la stampa.
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