Provincia
Paola, morì investito da un’auto nei pressi dell’MD. Assolto 33enne
Era il 23 gennaio del 2018 quando un sessantenne di Fuscaldo, venne investito in località Sant’Agata. Per i giudici “l’investimento si concretizzò come evento eccezionale e imprevedibile”
PAOLA (CS) – Il Tribunale di Paola, presieduto dalla dottoressa Roberta Carotenuto, ha assolto “perchè il fatto non sussiste” un 33enne di Paola, accusato del reato di omicidio stradale (ex articolo 41 comma 1 e 3 e 589 bis comma 1 codice penale). I fatti risalgono al 23 gennaio del 2018 quando un sessantenne originario di Fuscaldo, venne travolto e ucciso da un’auto in località Sant’Agata. L’uomo era appena uscito dal supermercato MD, presente nella zona, quando venne investito dalla Peugeot 206 grigia guidata dal giovane. Inutili, purtroppo, i soccorsi dei sanitari del 118 e anche dello stesso automobilista, che si fermò immediatamente a prestare soccorso. Ma a causa delle gravi ferite riportate l’uomo morì quasi sul colpo.
Secondo l’accusa il 60enne, dopo essere uscito dal supermercato, aveva attraversato una prima volta la strada e, successivamente, aveva riattraversato la carreggiata in senso opposto. Qui, sosteneva sempre l’accusa, sarebbe stato investito dal giovane mentre si trovava al centro della strada. A confermare questa dinamica sia i carabinieri intervenuti sul posto che il consulente tecnico della Procura nominato appositamente. Procura che contava anche sul parere di un medico legale e di un testimone.
La difesa del 33enne, rappresentata dagli avvocati Adolfo Cavaliere e Paolo Perrone, ha invece dimostrato tutta un’ altra dinamica per quello che fu un incidente tragico ma assolutamente accidentale. Ascoltando in sede dibattimentale la stessa testimone della Procura, è emerso che i tempi non erano compatibili con quanto aveva ipotizzato l’accusa. Questo perché è merso che il teste aveva salutato pochi secondi prima dell’impatto il malcapitato nel parcheggio del supermercato e pochissimo tempo dopo, lo aveva visto riverso sulla strada. Per la difesa il tempo trascorso dal saluto all’incidente non poteva essere quello ipotizzato dalla Procura.
Per gli avvocati del giovane il sessantenne non si trovava in mezzo alla carreggiata ma l’impatto avvenne, invece, sul ciglio della strada appena ci si immette sulla carreggiata. A confermare la tesi difensiva una macchia di sangue presente su parabrezza del lato destro dell’auto guidata dal 33enne, insieme ad un probabile punto d’impatto sempre sul lato destro. D’altronde lo stesso medico legale, allora nominato dalla Procura, concluse in termini di “compatibilità delle lesioni riportate dalla vittima” con il fatto che stava per immettersi sulla carreggiata e quindi con la dinamica descritta dalla difesa. Per il tribunale, che ha assolto il 33enne, l’investimento si concretizzò come evento eccezionale e imprevedibile e il guidatore nulla aveva potuto fare per evitare l’impatto. La difesa è riuscita inoltre a dimostrare, con la perizia di un proprio consulente, che la Peugeot guidata dal 33enne procedeva ad una velocità ampiamente sotto il limite imposto. La procura aveva invece chiesto la condanna dell’imputato.
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