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Violentò una 15enne, confermate le accuse contro il sottufficiale della Marina
La minorenne ha raccontato tra le lacrime i fatti e il giudice ha voluto mettere a verbale anche la versione delle due amiche, piu’ o meno coetanee, che quella sera erano con la 15enne.
ROMA – Ha confermato tutte le accuse contro il suo aggressore la ragazzina di 15 anni che il 29 giugno scorso e’ stata violentata in un parco a due passi dalla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio a Roma. Sentita dal gip Giacomo Ebner in un’udienza protetta, nell’ambito dell’incidente probatorio chiesto dalla procura, la minorenne ha ribadito quanto gia’ raccontato agli inquirenti sul conto di Giuseppe Franco, il militare 31enne, originario della provincia di Cosenza. Il sottufficiale della Marina (sospeso dall’incarico) è attualmente in carcere per violenza sessuale. Un’udienza caratterizzata da tensione e lacrime, svoltasi in un’aula a porte chiuse alla presenza dello stesso indagato, accusato dalla vittima di averla fermata con la scusa di un controllo, spacciandosi per un poliziotto, e di averla portata in una zona degradata di via del Casale Strozzi.
La ragazzina ha spiegato che l’aggressore, dopo che lei senza successo aveva cercato di scappare e gridare, aveva minacciato di farle del male se non si fosse calmata e cosi’ ha fatto finta di essere consenziente e di volerlo assecondare. “Lui mi aveva minacciato: avrebbe ammazzato me e le mie amiche se avessi tentato di scappare e ad un certo punto ho temuto veramente per la mia vita“. E’ questo il passo piu’ drammatico della deposizione resa dalla ragazzina: “Ho avuto tanta paura quando lui, dopo avermi portato in questo posto abbandonato, mi ha mollato uno schiaffo in faccia con una violenza tale da rompermi i capillari di un occhio. Poi – ha detto scoppiando a piangere – quando mi ha steso a terra e bloccato da dietro, tappandomi bocca e naso, ha cominciato a stringermi forte il collo. Li’ ho pensato che mi avrebbe ucciso…”, ha aggiunto la minorenne, apparsa ancora in stato di choc ma lucida nel fornire i dettagli piu’ scabrosi. Una deposizione che, al pari di quella fornita dalle amiche che quella sera erano con lei, e’ stata ritenuta precisa e convincente dalla procura. Il pm Eugenio Albamonte, a breve, e’ intenzionato a chiudere l’inchiesta sollecitando il giudizio immediato per l’indagato.
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