Provincia
Appalti truccati e massoneria sul Tirreno cosentino: 16 rinvii a giudizio e un’assoluzione
Un’assoluzione (l’architetto Arcuri che aveva scelto il rito abbreviato) e sedici persone rinviate a giudizio nell’inchiesta Massoneria e appalti
PAOLA (CS) – Un’assoluzione (l’architetto Arcuri che aveva scelto il rito abbreviato) e sedici persone rinviate a giudizio, che avevano scelto il rito ordinario e accusate a vario titolo di diversi reati. Questa la decisione del GUP di Paola Federica Altamura nell’inchiesta “Massoneria e appalti” e relativa alla complessa operazione dello scorso mese di gennaio effettuata dai carabinieri di Scalea sotto la supervisione della procura di Paola diretta da Pierpaolo Bruni. Se da una parte i 16 indagati dovranno difendersi presso il Tribunale Collegiale di Paola il prossimo 14 settembre 2022, per l’architetto Francesco Arcuri di Diamante, difeso dall’avvocato Francesco Liserre, che, per il suo assistito, aveva chiesto il rito abbreviato, sono cadute tutte le accuse. Arcuri, inizialmente, era accusato anche di associazione a delinquere, violazione della legge Anselmi e turbativa d’asta ma nel procedimento che si è concluso ieri pomeriggio, all’architetto era contestata soltanto «la formazione di firme false, in concorso con Luigi Cristofaro e Giuseppe D’Alessandro a danno dell’ex sindaco di Belvedere, Vincenzo Cascini, e anche degli ingegneri Gazzaneo e Ruggiero». Dopo l’arringa difensiva e la camera di consiglio Arcuri è stato assolto perché il fatto non sussiste, rinviando a giudizio, preliminarmente le altre 16 persone.

Social