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Ruderi romani coperti dal cemento in Calabria. Il caso finisce in Parlamento

Calabria

Ruderi romani coperti dal cemento in Calabria. Il caso finisce in Parlamento

A presentare un’interrogazione al ministro il deputato Sapia. La strada venne coperta per realizzare un palazzo a Vibo Valentia a due passi dall’ospedale

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VIBO VALENTIA – Finisce in Parlamento ed all’attenzione del Governo la vicenda della strada di epoca romana coperta dal cemento per realizzare un palazzo a Vibo Valentia a due passi dall’ospedale. Una vicenda al centro del maxiprocesso Rinascita-Scott e raccontata in aula dagli investigatori del Ros di Catanzaro. Il deputato di Alternativa, Francesco Sapia, ha presentato un’interrogazione al ministro della Cultura, Dario Franceschini, per chiedere “quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere nel merito; quali informazioni abbia sulla vicenda; se con solerzia non intenda agire per assicurare l’imparzialità degli uffici alle sue dipendenze; se ritenga opportuno trasferire altrove i funzionari citati in alcuni atti del Ros di Catanzaro e nelle intercettazioni dell’inchiesta Rinascita Scott, anche se non indagati.

La vicenda – spiega il parlamentare – riguarda la copertura di quei resti da parte di un soggetto finito nel mirino degli investigatori, malgrado l’area fosse sottoposta a vincolo archeologico” grazie all’interessamento di pezzi importanti della massoneria vibonese e calabrese, sino ai vertici della Sovrintendenza e del ministero. Ad avviso del deputato Sapia, “il ministro Dario Franceschini ha il dovere di intervenire, visto che sarebbe inammissibile se, rispetto alla tutela dei beni archeologici, ci fossero affari criminali o ingerenze indebite di altri potentati legati alla massoneria di Vibo Valentia”.

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