Calabria
In Calabria Rt a 0.69, incidenza a 609 casi. Brusaferro “con Omicron ci si può reinfettare”
In Calabria, che resta in zona gialla, si registrato dati in controtendenza rispetto alla scorsa settimana
COSENZA – Si conferma il rallentamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia: tutti i parametri sono infatti in discesa, dall’indice di trasmissibilità Rt all’incidenza e occupazione dei reparti ospedalieri, fotografando una situazione che indica l’inizio di una “nuova fase”, afferma il ministro della Salute Roberto Speranza, pur invitando comunque a mantenere la prudenza ed a “tenere i piedi per terra”. Infatti, pur in calo, i numeri dell’epidemia – come indicano i dati del monitoraggio settimanale Iss e ministero Salute – restano ancora alti, ed in questo contesto per un’altra Regione, le Marche, da lunedì scatterà l’arancione. Proprio la Regione Marche ha però precisato che il tasso di occupazione nelle intensive registra il valore di 21,1% e non di 26,3% come riportato dai dati del monitoraggio. La curva epidemica si sta dunque flettendo ma l’attenzione deve in ogni caso restare massina, perchè i numeri ancora non indicano uno scampato pericolo. Infatti, chiarisce lo stesso Speranza, “siamo finalmente in una fase che appare essere diversa da quella dei mesi precedenti; dobbiamo ancora tenere i piedi per terra e avere massima prudenza, ma per la prima volta da molte settimane guardiamo con fiducia a numeri che stanno finalmente migliorando”. Certo, avverte, “i casi sono ancora altissimi e dobbiamo mantenere un livello di attenzione, ma è anche vero che grazie a vaccini e comportamenti corretti siamo in condizioni di registrare un abbassamento del numero dei contagi e soprattutto una stabilizzazione o riduzione delle ospedalizzazioni. Speriamo che i numeri continuino a scendere, questo è importante perchè ci potrà consentire di aprire una fase nuova”.
In Calabria lieve risalita di incidenza ed RT
In Calabria, che resta in zona gialla, questa settimana si registrato dati altalenanti e in controtendenza rispetto alla scorsa settimana e a quelli delle altre Regioni ma, come ha spiegato il Presidente dell’ISS Brusaferro, è dovuto ad un aggiornamenti nel caricamento dei dati. Risale l’indice di contagio RT e si assiste ad un lieve aumento anche dell’incidenza dei casi, mentre il dato sui ricoveri segna una lieve flessione nelle intensive mentre aumenta in area medica. La classificazione complessiva del rischio passa da moderata ad alta (con probabilità di progressione). Risale ad alta anche la valutazione dell’impatto con una sola allerta di resilienza. L’indice RT di contagio resta sotto la soglia di uno ma questa settimana si attesta sul valore di 0,69 (range 0.64 – 0.75) aumento rispetto allo 0.50 della scorsa settimana. Dopo il drastico calo dell’incidenza della scorsa settimana i casi ogni 100mila abitanti sono in lieve risalita. Dai 541 casi ogni 100mila abitanti di venerdì scorso l’incidenza si attesta a 609 casi. In lieve diminuzione i nuovi casi di positività accertati negli ultimi 7 giorni (4.178 nuovi positivi contro i 5450 della scorsa settimana) mentre aumentano i focolai covid (161 questa settimana contro i 153 di quella precedente).
Ricoveri in area medica al 43%
Per quanto riguarda gli ospedali il report dell’ISS segna una aumento in area medica. I posti letto occupati nei reparti covid salgono al 43% (erano al 38%) mentre le terapie intensive fanno segnare una diminuzione passando dal 18,5% al 17%.
Brusaferro “decremento nella maggior parte delle Regioni”
“Si rileva un’elevata circolazione del virus un pò in tutti i paesi europei. In Italia, nella maggior parte delle Regioni, c’è invece un decremento di nuovi casi, anche se alcune regioni hanno dei valori in crescita ma in questo caso ci sono stati degli aggiornamenti nel caricamento dei dati che, quindi, vanno presi con una certa cautela” ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, commentando i dati del monitoraggio settimanale. Con la variante Omicron, ha inoltre sottolineato Brusaferro, è possibile che le persone che hanno contratto precedentemente l’infezione possano reinfettarsi, e questo dato si conferma da quando Omicron sta diventando dominante”. Il Presidente dell’ISS ha poi evidenziato che “le fasce d’età più giovani, da 0 a 9 anni e da 10 a 19 anni, sono quelle caratterizzate da un livello di circolazione del virus più elevato, ma tutte le fasce d’età hanno una curva che indica una decrescita. L’età media di chi contrae l’infezione, ha indicato, è di 36 anni, mentre per ricoveri e decessi le età restano più elevate, rispettivamente sopra i 70 anni e sopra gli 80 anni”. Brusaferro ha quindi sottolineato che “c’è una conferma dell’inversione di tendenza per quanto riguarda l’incidenza, che rimane comunque molto elevata caratterizzandosi ancora come una fase epidemica acuta. I segnali di inversione vengono confermati anche dall’Rt che rimane sotto soglia. E ci sono segnali positivi pure per l’occupazione dei servizi sanitari anche se la quantità di persone che richiedono assistenza è ancora molto significativa”. Duque, ha concluso, “vanno mantenuti comportamenti prudenti e bisogna continuare nella campagna vaccinale”.
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