Calabria
Bianchi difende le scuole ‘riaperto senza disastri’. Ma molti sindaci chiudono ancora
La lettera delle mamme al sindaco di Lago Scanga “con soli 25 casi di positività, di cui nessun bambino, si prolunga la chiusura della scuola”
COSENZA – Ad una settimana dalla riapertura delle scuole, dopo la pausa natalizia, il ministro Patrizio Bianchi difende la scelta fatta dal governo: “Il famoso disastro che ci doveva essere con la riapertura della scuola non c’è stato“, ci sono stati “disagi differenziati zona per zona, ma la scuola ha riaperto e si è affermata la convinzione che la scuola è un elemento fondante, la scuola è la priorità, è un diritto”. Qualche criticità però sembra permanere: dalla mancata distribuzione nelle scuole dell’infanzia delle Ffp2 alle complicazioni burocratiche sulla quarantena e sui rientri per i contagiati, dall’attesa per gli stipendi per il personale chiamato a rafforzare l’organico per l’emergenza Covid alle decisioni locali che vedono scuole chiuse nonostante le indicazioni di diverso indirizzo. È il caso della Sicilia dove si registra un vero e proprio caos mentre nei piccoli e medi centri sono molti i sindaci che hanno deciso di prorogare la chiusura delle scuole, come è accaduto in Calabria con le scuole che restano chiuse in diversi comuni con non poco disappunto da parte di alcuni genitori.
Il ministro Bianchi assicura che le questioni più imminenti verranno affrontate a breve, come la certificazione del rientro a scuola degli alunni che sono stati contagiati dal Covid e hanno superato la malattia. “Semplificheremo”, ha assicurato il ministro. Tra le ipotesi, la certificazione di fine malattia rilasciata dai pediatri, come già avviene per le altre malattie. L’importante per il dicastero è aprire ma di diverso avviso sono come detto i sindaci contro i quali tuona la sottosegretaria Barbara Floridia: “Nessuno continui a privare del diritto allo studio i più piccoli, i nostri giovani, tenendo le scuole chiuse mentre tutto il resto è aperto! “Dobbiamo fare del tutto perché la scuola resti aperta”, concorda la segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi che non nasconde però il “permanere di alcune criticità“. Domani i sindacati inoltreranno al ministero una richiesta formale per verificare i dati, su contagi e presenze, ad una settimana dalla riapertura degli istituti “in attesa della convocazione del tavolo permanente che ancora non è stato convocato”, fa sapere Gissi. C’è un problema da risolvere in tempi brevi: non ci sono le mascherine Ffp2. “Sembra che non siano arrivate da nessuna parte”, sottolinea la sindacalista ricordando che la struttura commissariale le dovrebbe comunque garantire almeno alle scuole dell’infanzia e agli insegnanti di sostegno. La Cisl fa presente anche che “manca la copertura degli stipendi del personale” che era stato assunto per l’emergenza, “parliamo degli stipendi a partire da ottobre, il personale è in difficoltà per questo, in alcuni casi non hanno confermato i contratti, domani ci aspettiamo un’informazione anche su questo”, dice Gissi.
Lago, la lettera delle mamme al sindaco del cosentino “riapra le scuole”
Intanto alla nostra redazione ha scritto un gruppo di mamme del Comune di Lago Florenzo Scanga, con una lettera indirizzata al Sindaco di Lago dove si chiede la riapertura delle scuole “nel nostro Comune con soli 25 casi di positività, di cui nessun bambino, il Sindaco decide di prolungare la chiusura della scuola, lasciando invece invariate tutte le altre attività” scrivono.
Questa la lettera indirizzata la primo cittadino “Egr. Sig. Sindaco, con la presente Le comunichiamo il nostro disappunto e la preoccupazione per il futuro dei nostri figli in seguito alla decisione di chiudere nuovamente le scuole di Lago senza aver accertato nessun caso positivo di Covid-19 tra gli alunni. Reputiamo di fondamentale importanza la salute dei bambini e di tutta la comunità di Lago, ma riteniamo che l’istruzione debba avere la stessa rilevanza. Non essendoci stato, ad oggi, nessun focolaio nella scuola di Lago crediamo che tale decisione sia non solo illegittima in quanto in opposizione alle direttive del Governo, come da Lei stesso affermato, ma anche discriminatoria visto che i focolai sono, invece, emersi in altri contesti, meno educativi e ben più “goliardici”. I bambini sono e saranno i primi ad essere fortemente colpiti da questa pandemia in termini soprattutto morali e psicologici visto che la carenza di affetti, spensieratezza e socialità che stanno vivendo non potrà più essere riscattata. La chiusura della scuola rappresenta, quindi, l’ennesimo fattore che contribuirà ad alimentare tale disagio, ci teniamo a ricordare infatti che la scuola non rappresenta solo un luogo di apprendimento, ma anche e soprattutto di vita sociale e comportamentale. A due anni dall’insorgenza di questa pandemia, molte cose sono cambiate come: l’importante campagna vaccinale arrivata già alla fase booster sulla buona parte della popolazione, la maggiore disponibilità ed efficienza di mezzi di monitoraggio della pandemia, efficaci mezzi di protezione, maggiore conoscenza del virus e di conseguenza più ampli approcci diagnostici e terapeutici associati fortunatamente ad una minore virulenza del virus. In conclusione, riteniamo che la sua decisione di continuare a sospendere le attività didattiche in presenza non abbia nessun tipo di fondatezza se non quella di accumulare consensi sui social da parte di una cittadinanza che non da evidentemente la priorità all’istruzione e al futuro dei propri figli. Chiudere la scuola non è e non potrà essere la soluzione all’incertezza dei tracciamenti cui Lei fa riferimento nelle ordinanze. La ringraziamo anticipatamente per la sua attenta lettura e riflessione in merito alla presente problematica che ci auguriamo possa giungere presto ad una più felice conclusione. Cordiali saluti, Un gruppo di genitori della scuola di Lago”
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