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Green Pass per caffè e palestre, tamponi a feste di Capodanno e niente piazze

Italia

Green Pass per caffè e palestre, tamponi a feste di Capodanno e niente piazze

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COSENZA – Il Governo ha approvato il decreto “festività” con le nuove misure anti-contagio  in vigore a partire dalle festività natalizie. Misure inevitabile visto l’aumento esponenziale dei contagi (oggi oltre 45mila nuovi casi) e il dilagare della variante Omicron. Il Green Pass viene ridotto a 6 mesi ma a partire dal primo febbraio mentre il richiamo del vaccino si potrà effettuare dopo quattro mesi dalla seconda dose (si attende però un approfondimento tecnico, che coinvolgerebbe anche l’Aifa). Il nodo più controverso è quello dei tamponi anche ai vaccinati con doppia dose per poter partecipare a grandi eventi, feste nei locali a Capodanno e discoteche (gestori sul piede di guerra). Mascherine all’aperto in zona bianca e obbligo di quelle FFp2 per entrare in cinema, teatri, musei, allo stadio, per eventi sportivi e per poter utilizzate  i mezzi pubblici. Green pass rafforzato anche per entrare nei bar e consumare al bancone un caffè, un cocktail o un tramezzino  e per accedere a musei e palestre (prima bastava il tampone). Niente Capodanno in piazza. Fino al 31 gennaio divieto di eventi e feste che implichino assembramenti all’aperto.

Green pass scende da 9 a 6 mesi

Dal 1° febbraio 2022 la durata del green pass vaccinale verrà ridotta da 9 a 6 mesi. Inoltre, con ordinanza del Ministro della salute il periodo minimo per la somministrazione della terza dose sarà ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. Su questo è previsto un approfondimento tecnico.

Tamponi per feste danzanti e discoteche o terza dose

Dal 30 dicembre e fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, “l’accesso alle sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi o feste comunque denominate, aperti al pubblico, è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una certificazione verde Covid-19, rilasciata a seguito della somministrazione della dose di richiamo successivo al ciclo vaccinale primario“. L’accesso è consentito anche a chi abbia fatto due dosi di vaccino o sia guarito dal Covid e presenti l’esito negativo del test antigenico rapido o molecolare.

Obbligo di Ffp2 anche in stadi e palazzetti

Le mascherine saranno obbligatorie all’aperto anche in zona bianca. Inoltre, viene introdotto l’obbligo di Ffp2 in cinema, teatri, musei, allo stadio e per eventi sportivi, nonché sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e sui mezzi pubblici locali. Dunque, anche per assistere ad una partita di calcio o ad un incontro di basket o pallavolo sarà obbligatorio indossare la mascherina Ffp2. Fino alla fine dello stato di emergenza per “gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso e all’aperto è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2”. In stadi e palazzetti, così come in cinema e teatri, sale da concerto, locali con musica dal vivo all’aperto e al chiuso, è vietato il consumo di cibi e bevande.

Green pass rafforzato in ristoranti e bar

Fino al 31 gennaio si prevede l’estensione dell’obbligo di green pass rafforzato (per vaccinati e guariti) alla ristorazione al chiuso e anche al bancone del bar. Il green pass rafforzato sarà obbligatorio anche per accedere a musei, sale bingo, palestre e piscine. Inoltre, è vietato il consumo di cibi e bevande, al chiuso, in cinema, teatri e per eventi sportivi.

Feste ed eventi all’aperto vietati

Fino al 31 gennaio divieto di eventi e feste che implichino assembramenti all’aperto. Saltano, quindi, le feste in piazza di fine anno in tutte le città. Per entrare nelle Rsa sarà necessario essersi sottoposti a tre dosi del vaccino anti-Covid oppure due dosi e un tampone negativo. Lo stesso varrà per le discoteche: tre dosi di vaccino oppure due e un tampone negativo.

Screening a scuola con i laboratori militari

Per “assicurare l’individuazione e il tracciamento dei casi postivi nelle scuole”, il ministero della Difesa “assicura il supporto a regioni e province autonome nello svolgimento delle attività di somministrazione di test” per la ricerca del Covid e nelle operazioni di “analisi e di refertazione attraverso i laboratori militari” presenti sul territorio. È prevista una una spesa di 9 milioni di euro “per incrementare le capacità diagnostiche dei laboratori militari e garantire il corretto espletamento delle attività” per il 2022.

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