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Cosenza: sorveglianza speciale per attivisti Prendocasa. Prc “Questore si dimetta”

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Cosenza: sorveglianza speciale per attivisti Prendocasa. Prc “Questore si dimetta”

Per discutere di quelle che sono state definite “misure ingiuste e assurdo” sabato si terrà un incontro pubblico al teatro dell’Acquario, alle ore 17

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COSENZA –  Su richiesta dalla Divisione anticrimine della Questura di Cosenza ed emessa dal tribunale ordinario di Catanzaro sezione misure di prevenzione, è stata notificata la misura della sorveglianza speciale nei confronti di tre attivisti di movimenti civici di Cosenza. A darne notizia ieri, una delle attiviste raggiunte dal provvedimento con un post su Facebook: “Ieri pomeriggio siamo stati convocati in questura – è scritto nel post – e abbiamo ricevuto tre fogli, poche righe che contengono una misura assurda e incommentabile. Una notifica di richiesta di sorveglianza speciale. Veniamo descritti come socialmente pericolosi, come soggetti da contenere, controllare e reprimere, come un problema per questa città. Una richiesta assurda, che ci ha lasciato senza parole, ci ha buttato nello sconforto. Una misura che vuole privarci delle nostre libertà, che mina il nostro futuro da attivisti, da lavoratori, da studenti, da cittadini che sognano un futuro diverso per se e per questa terra”.

Le misure giungono a pochi giorni dalla notifica di una multa per altri due attivisti per avere organizzato una passeggiata nel cuore della città vecchia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui crolli e sul silenzio delle istituzioni. “Un paradosso – prosegue il post – del quale non ti capaciti. È un messaggio chiaro. Abbiamo toccato i nervi scoperti di questa regione. In Calabria nulla può cambiare. Chi rialza la testa deve essere bloccato e represso”. Intorno ai giovani attivisti si è mobilitata la società civile cosentina e le associazioni che si sono date appuntamento al Teatro dell’Acquario, sabato 18 dicembre alle ore 17, per un incontro pubblico

Prc: “chiediamo le dimissioni del Questore di Cosenza”

“Due attivisti del comitato PrendoCasa di Cosenza, Jessica Cosenza e Simone Guglielmelli, hanno ricevuto dalla Questura la notifica della richiesta di sottoporli a ‘sorveglianza speciale‘. Le motivazioni del provvedimento danno l’idea che la nostra Costituzione in quella questura sia rimasta chiusa nel cassetto”. Lo affermano, in una nota congiunta, Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gianluca Schiavon, responsabile giustizia del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

“I destinatari dell’iniziativa repressiva – proseguono – non sono ‘ndranghetisti, delinquenti o corrotti ma due cittadini socialmente impegnati che vengono bollati con un linguaggio degno del ventennio fascista: ‘tale prescrizione sarebbe idonea a limitare i suoi spostamenti ed a contenere il suo carattere eversivo e ribelle consentendo alla Forze dell’Ordine un adeguato controllo e prevenire così ulteriori condotte illecite in danno all’ordine e la sicurezza pubblica ed il quieto vivere della collettività’. Chi opera per l’attuazione dei principi e per la garanzia dei diritti sanciti dalla Costituzione diviene oggetto di un provvedimento che riecheggia quelli che venivano emessi contro i padri della Repubblica”.

“Questa richiesta di provvedimento – affermano Acerbo e Schiavon – fa il paio con la multa di 1180 euro che la questura di Cosenza ha inflitto solo qualche giorno fa a tre attivisti, colpevoli d’aver organizzato una passeggiata collettiva nel centro storico bruzio, a cui hanno partecipato circa 40 cittadini, per denunciare lo stato di abbandono tra vicoli dissestati e palazzi pericolanti e abbandonati. Mentre il governo non fa nulla per garantire il diritto all’abitare si reprimono i movimenti di lotta. Esprimiamo la massima solidarietà a Jessica e Simone. Chiediamo le dimissioni del Questore di Cosenza”.

 

 

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