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Il racket? Passeggiamoci sopra
COSENZA – I “signori del racket”? Schiacciamoli per terra. Se la classe imprenditoriale, i semplici cittadini e i commercianti, così come le varie associazioni di categoria, imparassero a rompere il velo di omertà,
dietro il quale si nascondono, altro che gente di rispetto, ma “uominicchi e quaqquaraquà” dell’Antistato, il fenomeno del racket a Cosenza, così come nel resto della Calabria sarebbe stato sconfitto e debellato da tempo. Ma purtroppo, alle nostre latitudini e longitudini, il silenzio è parte integrante del dna delle persone. Ed è proprio questo silenzio o questa voglia di far finta di niente che la stragrande commerciante dei commercianti preferisce pagare, la tassa sulla tranquillità. Se tutti, come mi auguro da cronista e da cittadino, cominciassimo ad avere meno paura di chi della paura ne ha fatto il suo vangelo, le cose andrebbero meglio. Forse non siamo ancora maturi per questa rivoluzione di tipo soprattutto culturale, ma almeno proviamoci. Bisogna far capire l’importanza di denunciare, bisogna permettere alle forze dell’ordine e allo Stato di lottare per e al fianco di noi cittadini. Ecco perchè è importante la passeggiata di domani a Cosenza, la passeggiata antiracket, promossa dalla FAI Federazione delle Associazioni Antiracket Italiane, nell’ambito dell’evento nazionale “Cento strade. Natale Antiracket 2012” , (progetto PON Sicurezza “consumo critico”), con la partecipazione del prefetto Elisabetta Belgiorno, Commissario Straordinario Antiracket e del Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro. All’iniziativa che prenderà avvio alle 10.30 da Piazza Bilotti per poi proseguire su viale Alimena, sarà presente il Presidente della FAI Tano Grasso, Maria Teresa Morano e Armando Caputo rappresentanti nazionali della FAI, i rappresentanti delle forze dell’ordine provinciali ed alcune delegazioni delle associazioni impegnate sul territorio. L’evento nazionale intende testimoniare la vicinanza del movimento antiracket a tutti gli operatori economici vittime delle estorsioni, incoraggiandoli a denunciare gli estortori costituendosi in associazione antiracket, oltre ad accrescere la rete del “consumo critico” per liberare l’economia dagli interessi criminale della ‘ndrangheta.
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