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Processo Ex Legnochimica. Imprenditori “aria irrespirabile e danni economici enormi”

COSENZA – Si continua a parlare della Legnochimica di Rende, sopratutto oggi, dove nell’aula 5 del Tribunale di Cosenza, è andata “in scena” una nuova udienza sull’ex azienda rendese. Imputato per disastro ambientale e omessa bonifica Pasquale Bilotta, ex liquidatore dell’azienda e difeso dall’avvocato Pietro Perugini. Innanzi al giudice Francesca Familiari questa mattina hanno testimoniato alcuni imprenditori e titolari di alcuni capannoni che si trovano a pochi passi dal terreno dove, la Legnochimica, fino a i primi anni 2000 produceva tannino. Il primo a testimoniare è stato Giuseppe Falbo, titolare della Gf motor e Gf car, che si è costituito parte civile nel processo ed ha raccontato il suo dramma quotidiano e quello dei dipendenti dopo che, nel 2010, aveva acquistato alcuni capannoni sperando in una bonifica. “L’aria è pessima, irrespirabile e, quando si verificano gli incendi, la situazione peggiora”. Ma, l’imprenditore racconta che proprio a causa della situazione in cui versava la Legnochimica, ha subito ingenti danni economici non solo per la pessima qualità dell’aria, che spingeva molti operai a non recarsi sul posto di lavoro, ma anche per le ordinanze emesse dal sindaco Manna il quale invitava anche i residenti a non uscire, costringendo di fatto l’attività a chiudere per alcuni giorni. Per non parlare degli incendi che –  racconta l’imprenditore – duravano anche alcune settimane”.

A testimoniare è anche un altro imprenditore Raffaele Strusi, “c’era da morire, per la puzza e per l’aria irrespirabile. Ovviamente per l’azienda i danni sono stati molteplici. Abbiamo in tutto 35 operai, molti si sono rifiutati di continuare l’attività lavorativa e alcuni hanno accusato difficoltà respiratorie. Inoltre sono saltate alcune consegne e la casa madre ha più volte sollecitato i nostri uffici per capire quali fossero i motivi legati alle mancate immatricolazioni. Oggi – racconta ancora l’imprenditore – abbiamo ripianato alcune perdite ma la qualità dell’aria resta pessima. Anche lui non manca di sottolineare il grave danno dovuto agli incendi che si verificano costantemente, “almeno un paio all’anno e nel 2015 un rogo ha resistito oltre 40 giorni agli interventi costanti dei vigili del fuoco. I roghi e l’odore nauseabondo hanno spinto molti clienti a non recarsi in azienda con conseguenti perdite economiche”.

In fine è stato udito anche un titolare di un terreno agricolo  adiacente alla Legnochimica che racconta come i terreni fossero stati concessi gratuitamente a un familiare che aveva realizzato un’azienda poi chiusa. “I terreni sarebbero stati letteralmente “svenduti” dopo la chiusura dell’azienda agricola. Nessuno voleva comprarli, dal valore di 60 euro al metro quadro li abbiamo venduti 3 volte in meno”. Il processo sarà aggiornato a febbraio 2022.

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