Area Urbana
Cosenza, sit in al comando dei Vigili del fuoco. USB: “negato il diritto d’assemblea”
Sit in di protesta davanti al comando provinciale dei Vigili del fuoco di Cosenza dopo la decisione del comandante di non autorizzare un’assemblea sindacale già programmata e che doveva tenersi questa mattina
COSENZA – Era fissata per questa mattina un’assemblea sindacale all’interno della struttura che ospita il comando provinciale dei vigili del fuoco di Cosenza. Una ventina di persone tra rappresentanti sindacali e vigili del fuoco, avrebbe dovuto riunirsi ma quando i rappresentanti sindacali, tra cui il coordinatore nazionale dell’USB Vigili del fuoco, Costantino Saporito e quello provinciale Antonio Vercesi, si sono recati in caserma gli è stato negato il diritto a svolgere la riunione.
Il comandante, spiegano i sindacalisti, avrebbe infatti negato l’utilizzo degli spazi giustificando la sua decisione con la non idoneità della struttura ad ospitare e difficoltà di garantire la sicurezza in materia di norme anti Covid. “Abbiamo sempre utilizzato gli spazi della caserma per le riunioni sindacali, dall’area bar alla palestra, e abbiamo persino specificato di essere disponibili a tenere l’assemblea nell’area all’aperto, ma ci è stato negato il diritto a riunirci. Assemblea che tra l’altro, era stata preventivamente convocata per discutere del contratto e delle disposizioni del Governo sul Green Pass che entreranno in vigore il prossimo 15 ottobre e che renderanno difficile l’organizzazione del lavoro anche per i vigili del fuoco, visto che ci sono punti ancora poco chiari”.
“E il comandante – spiega Costantino Saporito – avrebbe anche proposto di tenere questa assemblea ad 80 chilometri da qui, in una struttura che è chiusa, e che si trova a Schiavonea di Corigliano Rossano. Noi riteniamo – spiega il coordinatore nazionale Usb VVFF Saporito – che questa opposizione sia legata alla volontà di ostacolare l’attività del sindacato. Quella degli spazi non idonei è solo una scusa. Per questo motivo abbiamo deciso di rimanere fuori, nell’area antistante il comando, per un sit in e per protestare contro un diritto che oggi è stato negato ai lavoratori”.
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