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Si dimette l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace Bertolone. Il Papa nomina Panzetta

Calabria

Si dimette l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace Bertolone. Il Papa nomina Panzetta

l suo posto il Papa ha nominato monsignor Angelo Panzetta come amministratore apostolico della “sede vacante”

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CATANZARO – L’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Berotolone, ha rassegnato le proprie dimissioni. Al suo posto il Papa ha nominato monsignor Angelo Panzetta come amministratore apostolico “sede vacante” della medesima arcidiocesi. Mons. Panzetta ha espresso il proprio ringraziamento al Santo Padre per la fiducia in lui riposta, desideroso di impegnarsi al meglio, per il tempo che sarà necessario, a servizio della chiesa di Catanzaro – Squillace.

Oggi mi congedo da voi, con i quali ho lealmente collaborato per la difesa dei beni comuni e, in particolare della legalità e della giustizia, nella comune costruzione della civiltà umana nella nostra amata Calabria”. Con queste parole, contenute in una lettera illustrata questa mattina al clero diocesano convocato in Curia, l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico. “Vi ringrazio – ha poi aggiunto monsignor Bertolone – per le tante forme di vicinanza che avete voluto mostrare non soltanto alla mia povera persona, ma all’ufficio che, in nome di Gesù Cristo, ho svolto in questi dieci anni nel nostro territorio. Nella lettera, inoltre, monsignor Bertolone, ha evidenziato che “ci sono i sogni soltanto onirici e i sogni profetici, quelli che lo Spirito Santo invia per prefigurare un cambiamento. Ecco il sogno e la speranza profetica per i nostri tempi qui in Calabria: costruire un’altra società fondata sul rispetto e l’aiuto reciproco, sulla speranza per i giovani e sulla consolazione per gli anziani e gli emarginati. E i cattolici, che non debbono fare solo gli spettatori o le comparse, continuino a dare, come mi sono sforzato di fare anch’io con le mie umili e quasi nulle possibilità, il loro contributo, sprigionino le energie umane e spirituali migliori da offrire come forma di servizio non solo agli italiani, ma all’Europa e al mondo, dal momento – aggiunge – che noi cristiani, vescovi, preti, consacrati e laici, viviamo non fuori, ma dentro la città̀. In questo senso, facciamo politica”.

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