CATANZARO – Il 60% degli incendi si stima essere di natura dolosa. Per questo occorre aumentare l’opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio. E’ quanto afferma la Coldiretti dopo i numerosi e devastanti roghi divampati nelle regioni del Sud, dalla Puglia alla Calabria fino alla Sicilia, con l’arresto di tre piromani.
Le temperature tropicali e l’assenza di precipitazioni nel Mezzogiorno favoriscono il propagarsi delle fiamme e aiutano chi appicca volontariamente il fuoco, con migliaia di ettari di macchia mediterranea, pinete, boschi e ulivi andati in fumo spesso con l’obiettivo di utilizzare i terreni per speculazioni edilizie o per l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Nelle aree bruciate – sottolinea la Coldiretti – saranno impedite anche tutte le attivita’ umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati. Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo.
