CROTONE – Due barche a vela avevano chiesto soccorso mentre si trovavano ad una ventina di miglia marine dal litorale crotonese. Le unità navali della Guardia di Finanza, hanno individuato il punto dal quale era stato lanciato l’allarme e si sono mossi per rintracciarle riscontrando poi che le condizioni di emergenza erano del tutto inesistenti e che, i dichiarati problemi a bordo delle barche erano frutto di un sabotaggio in un caso e del tutto false nel secondo.
La prima barca, fermata in acque di competenza nazionale da una vedetta della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, imbarcava 31 persone fra cui 4 donne e 4 bambini di nazionalità afgana, iraniana, irachena e siriana e un presunto scafista, privo di documenti, presumibilmente iracheno. I finanzieri, preso il controllo del natante, hanno risolto le avarie e condotto sotto scorta l’imbarcazione sino al porto di Crotone. I migranti sono stati affidati agli organi sanitari e di accoglienza e l’uomo ritenuto scafista è stato sottoposto a fermo.
Nel secondo caso un pattugliatore del Gruppo Aeronavale di Taranto della Guardia di Finanza, ha intercettato a undici miglia dalla costa la seconda barca a vela, che, a dispetto delle invocazioni telefoniche in cui l’interlocutore sosteneva di avere bisogno di aiuto perché non poteva più muoversi in quanto priva di carburante, aveva continuato ad avvicinarsi alla costa. A bordo c’erano 53 migranti di cui 5 donne e 4 bambini di provenienza iraniana, irachena e turca e due trafficanti turchi, anch’essi fermati malgrado gli stratagemmi ai quali hanno cercato di ricorrere. Dall’inizio del mese i finanzieri del ROAN di Vibo Valentia hanno arrestato 19 trafficanti, tuttora sottoposti a misure detentive, a cui si aggiungono i tre soggetti.